recensiamo oggi un libro molto importante nel panorama austeniano nazionale, una biografia scritta da un appassionato studioso che ha analizzato Jane Austen da tutti i punti di vista. Come? Traducendone in italiano non solo tutte le opere, ma qualsiasi cosa sia stata scritta dalla sua penna, «anche la lista della spesa», come è solito dire.
Parliamo di Giuseppe Ierolli, naturalmente, che lo scorso 20 febbraio ― sempre sull'onda delle celebrazioni per il Bicentenario dalla pubblicazione di Pride and Prejudice ― ha pubblicato per UTE libri una biografia di Jane Austen dal titolo Jane Austen si racconta.
SCHEDA LIBRO
Autore: Giuseppe Ierolli
Titolo: Jane Austen si racconta
Casa Editrice: UTE Libri
pagine: 142
prezzo: € 13,00
Data Pubblicazione: 20 febbraio 2013
Descrizione: La vita di Jane Austen, ricostruita in gran parte attraverso le sue lettere. In esse troviamo un ritratto della classe medio-alta di quel tempo e vivaci descrizioni degli stili di vita e delle persone che ha incontrato nel corso della sua esistenza. Problemi di famiglia, eventi mondani, balli, flirt e giudizi tranchant e sarcastici su uomini e donne. Jane Austen ci racconta tutto questo con una penna che non ha nulla da invidiare a quella dei suoi romanzi.
RECENSIONE
Ci si può commuovere leggendo una biografia?
Sembra impossibile, vero? Anche se si tratta della biografia di una scrittrice eccezionale, a cui siamo fortemente legati. Sappiamo che stiamo leggendo della sua nascita, della sua vita e opere e della sua morte: nessuna sorpresa, dunque.
Eppure l’emozione che ho provato leggendo Jane Austen si racconta di Giuseppe Ierolli è stata forte. Perché Ierolli, grandissimo conoscitore delle opere di Jane Austen e delle sue lettere, ha trasformato questa biografia in una sorta di autobiografia, spiegando tramite le parole nate dalla penna della stessa Austen le sue esperienze, le sue sensazioni e le sue opinioni.
Jane Austen in un disegno di Jane Odiwe (Effusions of Fancy, 2003) |
La vita di Jane Austen, come si sa, è piena di lacune, periodi in cui le lettere che scrisse a Cassandra contenevano dati talmente personali da spingere la sorella a distruggerle. Il nipote James Edward Austen-Leigh, nella sua biografia della zia, A Memoir of Jane Austen del 1869, ha cercato di riempire alcuni di quei buchi, chiedendo testimonianze a tutti i membri della sua famiglia ancora in vita.
Anne Hathaway - Becoming Jane, 2007 |
E Giuseppe Ierolli, laddove non poteva ‘trasformare’ questa biografia in autobiografia, ha chiamato in suo aiuto le testimonianze dei nipoti.
Jane Austen si racconta: è lei che parla. È un diario quello che scrive, o meglio, una lunga lettera alla sorella Cassandra ― interrotta da qualche consiglio dato alle nipoti ― piena della sua verve e dei piccoli dettagli quotidiani (pettegolezzi e frecciatine compresi), ciò che si annota in un vero diario o in una lettera a una persona che si conosce molto bene.
Jane Austen Fiction Manuscript Lady Susan |
E allora cosa ha fatto Giuseppe Ierolli in qualità di autore di questa biografia, se Jane Austen si racconta da sola? Ierolli ha selezionato dagli scritti gli stralci più significativi e li ha assemblati creando un racconto armonioso, puntuale e completo in appena 142 pagine.
E, credetemi, le parole di Jane Austen composte seguendo questo filo conduttore arrivano a commuovere enormemente, come se fossimo davvero suoi nipoti, facendoci versare perfino qualche lacrima quando il 18 luglio 1817 la scrittrice chiude gli occhi per sempre.
Olivia Williams - Miss Austen Regrets, 2008 |
Complimenti a Giuseppe Ierolli per la passione infusa in questa biografia, un’emozione palpabile per chi condivide con lui l’affetto per questa scrittrice straordinaria.
L’AUTORE
Giuseppe Ierolli: Membro fondatore della JASIT (Jane Austen Society of Italy), ha tradotto integralmente le poesie e l'epistolario di Emily Dickinson. Grande appassionato di Jane Austen, ne ha tradotto lettere e opere ed è uno dei massimi esperti della scrittrice in Italia.
A breve Giuseppe Ierolli sarà ospite del nostro modesto salotto per chiacchierare del più e del meno (sempre su argomenti inerenti Jane Austen, però). Siete curiosi? Non perdete d’occhio Old Friends & New Fancies!
E' tremendamente vero: sì, te lo confermo, ci si può commuovere, come ho sorriso teneramente dei vezzi e degli entusiasmi giovanili per la mussola, i balli, i cavalieri, mi sono profondamente commossa quando ho letto le sue ultime parole, gli ultimi istanti, le ultime sofferenze, l'abbandono, l'amore per la sorella... E' bellissima questa definizione di una biografia che diventa autobiografia ed è stato grazie alla guida discreta di Ierolli cui vanno tutti i nostri complimenti -e ringraziamenti- davvero!
RispondiEliminaRingraziamo ancora una volta Giuseppe, allora. E non dimenticate che la prossima settimana sarà ancora ospite di Old Friends & New Fancies con un'intervista in pieno stile Lizzesco! ;)
EliminaNon vedo l'ora di leggere questa biografia e sono quasi certa che finirò con il commuovermi anch'io... forse è inevitabile, considerato che il soggetto/oggetto della narrazione è la tanto amata Zia Jane.
RispondiEliminaMi unisco ai ringraziamenti e complimenti a Giuseppe Ierolli per aver pubblicato una tale rarità nel panorama italiano!
Ma lo sapete che sospetto che anche il nostro studioso si sia commosso nello scriverla?
EliminaE' la biografia di una donna straordinaria alla quale tutti noi vogliamo bene, e ripercorrere la sua vita attraverso le sue lettere ci fa sentire ancora più legati a lei. Come dei veri parenti, come dei pro-pro-pro-pro-nipoti!
Il sospetto è assolutamente fondato. Forse il documento più struggente, insieme alle ultime lettere, è l'ultima pagina di "Sanditon", con quella data: "March 18." e quell'otto che sembra ripiegarsi su stesso, a sancire un abbandono che le deve essere costato moltissimo.
EliminaConcordo: anch'io rimango ammutolita ogni volta che lo vedo. Ma in questa biografia ci sono state altre cose che mi hanno commosso; soprattutto mi è sembrato di vivere gli ultimi giorni della sua vita come se fossi lì anch'io, con lei e con Cassandra. Ho visto i suoi nipoti come se fossero i miei veri cugini mentre piangevamo addolorati la morte della nostra zia più cara.
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