È una cronologia universalmente accettata quella che fa iniziare le vicende di Orgoglio e Pregiudizio nel settembre 1811 – poco prima del giorno di San Michele – e fa terminare i fatti nel dicembre 1812. [Potete trovare alcune cronologie nei seguenti siti >QUI< >QUI< e >QUI<].
In questo modo la pubblicazione, il 28 gennaio 1813, sarebbe avvenuta subito dopo lo svolgimento degli eventi.
Ma è davvero una cronologia universalmente accettata o si potrebbero muovere delle logiche obiezioni?
Innanzi tutto Jane Austen cominciò a scrivere First Impression – la prima stesura del romanzo – addirittura nel 1796 e, di certo, in quel momento non immaginava quando esso sarebbe stato pubblicato, sicuramente non lo avrebbe mai ambientato nel futuro, sebbene si possa pensare che abbia cambiato le date nel corso dell’ultima revisione prima della pubblicazione con Egerton.
Un’altra logica obiezione è che Jane Austen non abbia mai – o solo sporadicamente e molto vagamente – fatto riferimento a eventi o personaggi storici, a date precise; non abbia mai descritto minuziosamente i suoi personaggi o gli edifici in cui si svolgevano le sue storie (unica eccezione le familiari località di Bath e Lyme Regis e la maestosa descrizione di Pemberley così come appare agli occhi di Elizabeth Bennet quando la vede per la prima volta).
Stando così le cose, si suppone che Jane Austen abbia inserito le date nel contesto solo indicativamente, senza fare i conti con un calendario in mano e che – come nel caso dei luoghi e dei personaggi – sia stata vaga di proposito: le date servivano a fornirci semplicemente l’idea di una stagione, di un particolare periodo dell’anno, collegato con i costumi dell’epoca (la Season, l’estate, Pasqua, la stagione di caccia, ecc), ma non a fare una ricostruzione rigorosa e quasi poliziesca degli accadimenti. Analogamente per l’anno in cui esso si svolge. Sì, gli eventi si avvengono “ai suoi tempi”, ma non in un anno preciso.
Stando così le cose, si suppone che Jane Austen abbia inserito le date nel contesto solo indicativamente, senza fare i conti con un calendario in mano e che – come nel caso dei luoghi e dei personaggi – sia stata vaga di proposito: le date servivano a fornirci semplicemente l’idea di una stagione, di un particolare periodo dell’anno, collegato con i costumi dell’epoca (la Season, l’estate, Pasqua, la stagione di caccia, ecc), ma non a fare una ricostruzione rigorosa e quasi poliziesca degli accadimenti. Analogamente per l’anno in cui esso si svolge. Sì, gli eventi si avvengono “ai suoi tempi”, ma non in un anno preciso.
Per quanto riguarda i primi due romanzi pubblicati, inoltre, Jane Austen non usufruì di nessuna forma di “editing”, ragion per cui non ci fu nessuno che, dotato di forte spirito critico, le facesse notare alcuni errori logistici e di coerenza all’interno del romanzo.
Chi ha dovuto fare i conti con questi piccoli e grandi errori è stata Amanda Grange, che ha riscritto le vicende di Orgoglio e Pregiudizio per ben due volte, prima come Diario del suo protagonista maschile (Mr Darcy’s Diary) e poi in forma epistolare (Dear Mr Darcy). Per i suoi scopi le date erano fondamentali in entrambi i casi e la Grange ha scelto di collocare gli episodi di Darcy e Lizzy non nel 1811-1812, bensì un po’ prima, dal 1799 al 1800. Come mai?
In seguito la Grange ha scoperto che l’esercito non fu acquartierato fra la popolazione civile dopo il 1795, come accade in Pride and Prejudice, il che collocherebbe gli eventi intorno al 1793/94 e non più tardi. La Grange dichiara: “Lo so che va contro l’opinione popolare, ma davanti a prove evidenti, sia interne al romanzo che esterne, mi sembra che gli anni 1793/94 siano i più probabili.”
Leggendo Mr Darcy’s Diary e Dear Mr Darcy mi ero resa conto che l’opinione di Amanda Grange andasse contro corrente rispetto alla cronologia (semi)universalmente accettata. Ho inoltre constatato delle piccole variazioni persino sulle date stabilite dalla stessa Jane Austen, per rendermi conto subito dopo che è stata la stessa Austen a confondere le acque.
In Pride and Prejudice, nella lettera che scrive a Elizabeth per annunciare la fuga di Lydia con Wickham, Jane dice: “They were off Saturday night about twelve” (“Sono partiti sabato sera intorno a mezzanotte”), ma poi dopo, quando Elizabeth ne fa il resoconto a Darcy dice: “They left Brighton together on Sunday night.” (“Hanno lasciato insieme Brighton la notte di domenica”), il che sarebbe normale, visto che stiamo parlando della notte tra sabato e domenica. Amanda Grange, però, nel suo Darcy’s Diary scrive: “They left Brighton together on Saturday night” (“Hanno lasciato insieme Brighton la notte di sabato”), sebbene, in teoria, avrebbe dovuto parlare di domenica e non di sabato, perché Darcy non legge la lettera di Jane, ma ne ascolta solo il resoconto di Lizzy, che in Pride and Prejudice parla appunto de “la notte di domenica”.
La Grange dichiara: “Ci sono alcune discrepanze all’interno di Pride and Prejudice, in quanto la Austen non aveva un editor che le rilevasse. Pertanto, talvolta ho dovuto modificare una data qua e là per far quadrare i conti. In questo caso ho fatto riferimento alla lettera di Jane. Ma l’incongruenza più grande è nella lettera di Mr Gardiner, datata lunedì 2 agosto. Ripercorrendo le date a ritroso sarebbe impossibile che l’avesse mandata in quella data o in una vicina a essa. Infatti, quando Mrs Gardiner scrive a Lizzy, la sua lettera è datata 6 settembre; essa è in risposta alla richiesta di informazioni da parte di Lizzy, il che implica che Lizzy scrive la sua lettera alla zia il 5 settembre; dunque Lydia si dovrebbe essere sposata lunedì 1° settembre (che il matrimonio sia di lunedì è un fatto certo). Poiché Lydia trascorre due settimane con i Gardiner, dovrebbe essere andata a stare da loro lunedì 18 agosto, il che significa che la lettera di Mr Gardiner in cui si dice “She (Lydia) comes to us today” (“Lei (Lydia) viene a stare da noi oggi”) deve essere stata scritta lunedì 18 agosto e non lunedì 2 agosto. Per questo motivo ho scelto il 18 agosto per Mr Darcy’s Diary, sebbene contraddica la data indicata da Pride and Prejudice, il 2 agosto, che però è una data impossibile. Se non si fosse trattato di un diario, avrei potuto essere più vaga ma, dal momento che lo era, ho dovuto prendere delle decisioni specifiche. È impossibile datare tutto in Pride and Prejudice, perché non ci sono molte informazioni precise, inoltre alcune informazioni contraddicono altri dati all’interno del romanzo. Tuttavia in Mr Darcy’s Diary ho ricostruito quella che io credo sia la sequenza temporale più accurata”.
In conclusione, la cronologia di Pride and Prejudice, che sia riferita al 1799/1800 o al 1811/1812, è sostanzialmente aleatoria, dal momento che non erano questi i dettagli su cui si soffermava Jane Austen. Quando menziona la data precisa del ballo di Netherfield nel capitolo 44 è per far vedere che Mr Bingley ricorda perfettamente qual è stato l’ultimo giorno in cui ha visto Jane, dimenticando probabilmente che alla fine del capitolo 17 aveva stabilito che si trattasse di un martedì. E di certo non ha pensato di controllare sul calendario se fosse possibile che il 2 agosto dell’anno successivo a quello in cui il 26 novembre cadeva di martedì potesse essere un lunedì o meno. Sicuramente oggi un editor si farebbe i conti calendario alla mano e porterebbe le dovute correzioni; ma davvero vogliamo sminuire la grandezza di Jane Austen pesando queste inutili piccolezze col bilancino solo perché ci vogliamo ostinare a datare Pride and Prejudice? Non abbiamo forse stabilito da tempo che questo romanzo travalica i limiti di tempo e di spazio?
In conclusione, la cronologia di Pride and Prejudice, che sia riferita al 1799/1800 o al 1811/1812, è sostanzialmente aleatoria, dal momento che non erano questi i dettagli su cui si soffermava Jane Austen. Quando menziona la data precisa del ballo di Netherfield nel capitolo 44 è per far vedere che Mr Bingley ricorda perfettamente qual è stato l’ultimo giorno in cui ha visto Jane, dimenticando probabilmente che alla fine del capitolo 17 aveva stabilito che si trattasse di un martedì. E di certo non ha pensato di controllare sul calendario se fosse possibile che il 2 agosto dell’anno successivo a quello in cui il 26 novembre cadeva di martedì potesse essere un lunedì o meno. Sicuramente oggi un editor si farebbe i conti calendario alla mano e porterebbe le dovute correzioni; ma davvero vogliamo sminuire la grandezza di Jane Austen pesando queste inutili piccolezze col bilancino solo perché ci vogliamo ostinare a datare Pride and Prejudice? Non abbiamo forse stabilito da tempo che questo romanzo travalica i limiti di tempo e di spazio?
Io credo che racconti le vicende dei Bennet & Co. alla fine del Settecento, perché in quegli anni fu concepito, anche se venne pubblicato più tardi. Penso che la Austen pensasse a una storia che si svolgesse contemporaneamente al momento della scrittura.
RispondiEliminaDal mio punto di vista, che Orgoglio e pregiudizio travalichi o meno i limiti del tempo passa in secondo piano in un discorso sulla cronologia.
Se vogliamo parlare del romanzo come classico (e i classici, nel modo di pensare di oggi, sono tutti senza tempo,) è un altro discorso.
Cosa intendi quando dici:
RispondiEliminache Orgoglio e pregiudizio travalichi o meno i limiti del tempo passa in secondo piano in un discorso sulla cronologia.?
Sì, anche secondo me le vicende sono contemporanee a Jane Austen, ma è assolutamente ininfluente che si svolgano un anno oppure un altro, anche perché avrebbero potuto svolgersi dieci anni dopo (sebbene la Austen fosse già morta da un po') e avere lo stesso impatto. Per questo possiamo perdonare a zia Jane di non essere stata attenta col calendario a verificare date, non trovi?
Fra l'altro, ieri, leggendo So you think you know Jane Austen? di John Sutherland e Deirdre Le Faye, ho scoperto che l'esercito si accampò a Brighton per l'estate solo negli anni 1793, 1794, 1795, 1796, 1798 e 1803. Il fratello di Jane, Henry Austen fu a Brighton nel 1793 con la Oxfordshire Militia e c'era anche la North Hants Militia. La presenza del fratello avrà sicuramente fornito a Jane Austen notizie sulla vita all'accampamento.
Dunque 1793/94 sarebbe il periodo più probabile, a prescindere dalle date di Pasqua (20 aprile), del 26 novembre (che era giusto un martedì), sebbene il 2 agosto venisse di sabato. :)
Neanche a me interessano gli anni precisi. Tuttavia ritengo che si ambienti più verso la fine del Settecento che non durante il periodo della reggenza.
RispondiEliminaPer il resto, intendevo dire che, secondo me, quando si parla di cronologia, il fatto che Orgoglio e pregiudizio sia un classico senza tempo non ha importanza, perché non tendo a paragonare questioni di periodizzazione con l'impatto culturale e letterario che l'opera ebbe e ha tutt'ora. Non so se sono riuscita a spiegarmi meglio.
Saltando di palo in frasca, mi sono messa a leggere per bene The Jane Austen Marriage Manual di Kim Izzo. Per ora mi sta piacendo.
Molto interessante quest'analisi della cronologia!
RispondiEliminaGrazie! Sono solo riflessioni, nulla di accademico, sia ben chiaro. Ma, visto che in rete si trova questa cronologia datata 1811/1812 e che Amanda Grange mi aveva voluto mettere a parte degli studi che ha dovuto fare per scrivere i suoi libri, ho pensato di rendere partecipi anche voi! :)
EliminaInfatti è molto interessante e curiosa questa analisi e ricostruzione dei riferimenti cronologici ma penso che sia ovvio sottolineare che è una preoccupazione o una premura tutta moderna, frutto di un'epoca che appunto tratta di editor e sequel. Cercare la quadratura del cerchio nelle date messe insieme da Jane Austen è comunque importante e indirettamente conferma tutti i collegamenti con esperienze autobiografiche di cui sono convinta. Condivido quello che dicevi all'inizio e cioè che si sia voluto scandire la storia a grandi linee, attraverso eventi stagionali importanti anche dal punto di vista sociale, ma ben vengano anche tutte queste altre notizie e spunti che fanno correre l'attenzione a particolari non adeguatamente considerati.
RispondiEliminaGrazie, Romina. Sono contenta che tu abbia apprezzato il mio articolo. :)
EliminaThe events of Pride and Prejudice were originally based on the years 1794-1795, as Deirdre le Faye asserts. As Nicholas Ennos shows in his book "Jane Austen - a New Revelation" the events were based on a journey made through the English county of Derbyshire by Jane Austen's cousin, Eliza de Feuillide, in 1794. In the novel Pemberley is based on the real house of Chatsworth and the town of Lambton in Derbyshire on the real town of Old Brampton. The novel also mentions the real town of Bakewell, where Eliza de Feuillide would have stayed in 1794.
RispondiElimina