lunedì 8 agosto 2011

All'origine di questo blog: "Mr Darcy Takes a Wife" di Linda Berdoll

Le Lizzies nascono come tre Janeites incontratesi virtualmente sul social network aNobii qualche tempo fa. 
Presto le nostre tre donzelle scoprono non soltanto la loro passione comune per Jane Austen, ma anche una certa curiosità verso il nutrito filone di sequel, prequel, spin-off, ecc.

LizzyGee si dedicava già da un po' a questi surrogati dei romanzi di zia Jane, mentre LizzyP e LizzyS resistevano più strenuamente, finché un giorno, vengono convinte a compiere una follia: leggere insieme, in Gruppo di Lettura, un sequel dal titolo apparentemente innocuo: Mr Darcy Takes a Wife di Linda Berdoll (il cui seguito aveva un titolo molto meno ingenuo: Nights and Days at Pemberley, ma all'epoca le nostre tre donzelle non ne erano ancora a conoscenza!). Dal 7 Febbraio al 13 Marzo 2011 le Lizzies leggono pertanto questo... come chiamarlo?... originale sequel di Pride and Prejudice.


Fortunatamente questa lettura di gruppo ha aiutato le nostre Lizzies (e coloro che si sono uniti a loro nel Gruppo di Lettura organizzato sul blog di LizzyP, La Collezionista di Dettagli) a sdrammatizzare e a buttare sul ridere una lettura un po' troppo osé, che, se fatta singolarmente avrebbe portato le tre ingenue fanciulle (letterariamente parlando) ad un rigetto per tutta la categoria di questi libri in massa! Invece, il conforto trovato nei commenti delle altre e le grasse risate (sotto visi purpurei per gli eufemismi di Mrs Berdoll), hanno convinto le nostre tre impavide lettrici a ripetere l'esperienza, organizzando un secondo Gruppo di Lettura, questa volta quello di Old Friends and New Fancies, che ha dato il nome a questo blog (ma le cui discussioni, paradossalmente, sono state molto più tranquille rispetto a quelle infuocate di Mr Darcy Takes a Wife!). Fortunatamente il garbo di Mrs Brinton ha salvato tutti gli altri scrittori di sequel e compagnia bella da una campagna denigratoria verso la categoria!

Ma, ahimè, alle origini di questo nostro amato blog c'è questa macchia, questa lettura poco edificante (o viceversa, a seconda dei punti di vista!), senza la quale però forse, le nostre Lizzies non sarebbero qui... pertanto...
Se per tutti gli altri Mr Darcy Takes a Wife meriterebbe di essere bruciato da Cassandra, per le Lizzies avrà sempre un posto (ben nascosto, certo) nella biblioteca di Pemberley!



Mr Darcy Takes a Wife (Pride and Prejudice continues)
(Mr Darcy prende moglie/ Orgoglio e Pregiudizio continua)

Autore Linda Berdoll
Pagine 476
Editore Sourcebooks Landmark (2004)
Lingua Inglese
ISBN-10 1402202733 | ISBN-13 978-1402202735
Prezzo  € 11,83  Amazon € 10,94
Disponibile anche in formato ebook (pdf o ePub)

Trama: Questo roboante sequel di Pride & Prejudice fu in un primo momento auto-pubblicato nel 1999 da Linda Berdoll con il titolo di The Bar Sinister (Il Marchio dell’Illegittimo). Questo romanzo selvaggio, osé e a dir poco fantasioso, ha inizio con il primo periodo di vita coniugale dei Darcy, che appaiono come una delle coppie più felici ed innamorate al mondo. La Berdoll fa iniziare la storia dalla cerimonia nuziale, ma ci sono anche dei flashback ai giorni del fidanzamento in cui la passione fra Elizabeth e Darcy va via via crescendo. Dopo una prima notte di nozze alquanto piccante, la coppia comprende che l'intesa va ben oltre la compatibilità intellettuale.  Così come Elizabeth si adegua al suo ruolo di signora di una grande tenuta, sua sorella Jane deve fare i conti con il suo matrimonio con Charles Bingley, che è meno appassionato.  In aggiunta bisogna considerare un giovane che potrebbe anche essere un figlio illegittimo di Darcy, un servitore vendicativo che infastidisce i Darcy e che sviluppa un’insana fissa per Elizabeth, e vari sospetti di infedeltà.
La copertina della prima edizione con il titolo
The Bar Sinister
I Ricordi delle Lizzies:
Commenti alla prima tappa del Gruppo di Lettura  
Commenti alla seconda tappa del gruppo di Lettura


Recensioni delle Lizzies

LizzyGee: Ma il minestrone non mi piace! (Voto: Cassandra pensaci tu!)
LizzyP: "Ho letto cose che Jane Austen non potrebbe immaginare..." (Voto: Cassandra pensaci tu!)
LizzyS: Dov'è finito Pride and Prejudice? In un'altra dimensione! (Voto: Cassandra pensaci tu!)




Recensione LizzyGee: 
Ma il minestrone non mi piace
voto Cassandra!

foto da fancyephemera.com

Già la Preface (prefazione) ci doveva fare sospettare a cosa andavamo incontro:

Jane Austen wrote of what she knew. Miss Austen never married, it appears her own life passed  with only the barest hint of romance. Hence, one must presume she went to her great reward virgo intactus. As befitting a maiden's sensibilities, her novels all end with the wedding ceremony. What throbs fast and full, what the blood rushes through, is denied her unforgettable characters and, therefore, us. Dash it all! 
We endeavour to right this wrong by compleating at least one of her stories, beginning whence hers leaves off.
                                       
[Jane Austen scriveva su ciò che conosceva. Miss Austen non si sposò mai, sembra che la sua vita trascorse con solo uno scarsissimo accenno ad una storia d'amore. Per cui, si dovrebbe presumere che arrivò al suo grande traguardo virgo intactus - scusate, ma a me qui il latino non "suona", ma non sarà virgo intacta, visto che si parla di una donna?-. Come si confaceva alla sensibilità di una donna illibata, i suoi romanzi terminano tutti con una cerimonia nuziale. Ciò che pulsa con forza e velocità, ciò che rimescola il sangue, viene negato ai suoi indimenticabili personaggi, e pertanto a noi. Accidenti! 
Ci premuriamo di porre rimedio a questo torto completando per lo meno una delle sue storie, cominciando da dove la sua si interrompe.]

E quindi c’era da aspettarselo che ci saremmo trovate davanti a scene un po' osé, ma c’è un limite! La Berdoll ha completamente snaturato i nostri adorati personaggi di Pride and Prejudice, ed è inutile che abbia messo in bella mostra tutti gli inglesismi e gli arcaismi di cui era capace: resta sempre un’americana con una mentalità a senso unico (sebbene sia una vera e propria maestra di doppi sensi, io la definirei La Littizzetto Americana, ma Luciana non si sognerebbe mai di scrivere il sequel di Orgoglio e Pregiudizio!!! O sì???), troppo spregiudicata per potersi avvicinare neanche lontanamente alla Austen e ai suoi preziosissimi personaggi

Sembra che poi la nostra Mrs B. abbia preso tutto quello di cui era a conoscenza riguardo al periodo: dalla Rivoluzione Francese, a Georgiana Cavendish, Duchessa del Devonshire; dai pittori realmente esistiti come George Morland alle guerre Napoleoniche, per non parlare degli usi e costumi dell’epoca, specialmente quelli relativi agli affari di natura intima e li abbia infilati tutti, con le buone o con le cattive all’interno di questo libro. Risultato? Un Minestrone!!! Figli illegittimi che non si sa di chi siano, tradimenti a go-go, anche da parte dei più insospettabili (peccato che Mr Collins non abbia fatto in tempo a farci conoscere anche le sue distrazioni), uomini che, anche da moribondi, riescono a concepire figli, Darcy che diventa un pistolero e ammazza tre uomini (non proprio a sangue freddo, però!), Georgiana che scopre la sua natura di crocerossina e scappa in Francia, laddove infuria la battaglia, e chi più ne ha più ne metta; il tutto con continui cambiamenti di stile, che fanno credere che:
-o la Berdoll abbia più di un ghost writer che l’abbia aiutata a completare la sua opera (pressoché improbabile, dato che, alla prima uscita del romanzo pare si sia autopubblicata); 
-oppure che abbia una personalità multipla.

Ci sono dei siparietti divertenti, grazie a Mr Collins, di cui la Berdoll ci ha però privati prematuramente, all’ingenuità e all’ignoranza di Jane [She had not yet seen it and it had felt as if a separate entity, possibly amphibian, had accessed their bed (E su questa colta citazione preferisco stendere un velo pietoso, rifiutandomi di tradurre!)], e alle sceneggiate con svenimenti di Kitty e Maria Lucas in occasione del ballo a Pemberley. 

Tralasciamo le Lady con un linguaggio che neanche un evaso da Newgate e le cortigiane ex-amanti che diventano messaggere fra Darcy ed Elizabeth (anche se la Berdoll si è identificata in Juliette Clisson, secondo me).
La conoscenza della Geografia, inoltre, è approssimativa: Lady Catherine nel giro di tre/quattro ore riesce ad arrivare dal Kent al Derbyshire – forse il suo cavallo si chiama Helicopter! – e non solo…

Chissà, forse leggerò il seguito Nights and Days at Pemberley - il cui nome è già tutto un programma - perché in fondo (ma molto in fondo) mi sono appassionata alle vicende di questi Darcys, Bingleys, Fitzwilliams, che non sono assolutamente quelli di Jane Austen, e poi perché c’è qualcosa in sospeso, che è accaduto in Francia, un po’ oscuro…

Nonny-nonny larydoodle

Recensione di LizzyP
Ho letto cose che Jane Austen non potrebbe immaginare...
(Blade Runner LizzyP's adaptation) Voto Cassandra anch'io!

Il mio personale adattamento a questa nota citazione cinematografica è emerso, di sua sponte, al momento delle considerazioni finali su questa lettura, diciamo, “particolare”.
Non ripeterò le attente osservazioni delle altre compagne di lettura, né invecchierò nell'elencare le decine di note e punti esclamativi che ho salvato nel corso della lettura; piuttosto, mi concentrerò, se possibile, nell'analisi delle ragioni che hanno portato la Berdoll, autodichiaratasi fan della Austen, a demolire con ogni mezzo ed impegno l'insieme di atmosfera, personaggi, dettagli ed intreccio che hanno consacrato tra i Classici intramontabili “Orgoglio e Pregiudizio”.
La prefazione di Mr. Darcy takes a wife (vedi citazione di LizzyGee) è davvero un'esplicita anteprima alla storia che segue, sebbene, confidassi nel piglio a difesa delle presunte mancanze di una certa "esperienza" di Jane Austen, credendo che la Berdoll, come sua ammiratrice, mantenesse una dovuta aura di rispetto nel trattare certi argomenti, dato che il paragone scelto in apertura riprende la Brontë, la quale, pur nel suo narrare storie d'amore più passionali, travolgenti, persino distruttive, non ha mai neppure evocato certe immagini volgari.
Probabilmente, la modernità ha abbattuto ogni pudicizia, lo comprendo perfettamente, in fondo, già in epoca vittoriana esistevano pseudo scrittori (quasi sempre anonimi) che inventavano squallidi romanzucoli impregnati di sesso (almeno quello conosciuto fino allora, senza l'ausilio del Kamasutra) diffusi per passaparola e venduti sottobanco per un pezzo di pane...ad ogni modo, la scusa della modernità, a mio avviso, non regge.
Mrs Berdoll si è addirittura molto documentata sull'epoca a background delle vicende narrate!
Ebbene, tanto di cappello! Ma...per cosa ottenere? Una tiratura di 10.000 copie per la prima edizione (autopubblicata) intitolata “The Bar Sinister” e la ripubblicazione col nuovo titolo (Mr Darcy takes a wife) da una altro editore, che presuppone un certo (inspiegabile, almeno per me) successo di vendita...eppure, non vedo nessun atto di devozione verso la Zia in tutto questo...

La delusione è grave.

Jane Austen Regrets (BBC 2008)
Tutti gli sforzi della Berdoll per rendere naturali azioni, comportamenti ed intrecci tramici non sono serviti ad impedirmi di catalogare questo titolo come il libro peggiore che abbia mai letto!
L'ironia che la cara Zia Jane ci ha insegnato ad applicare alle più disparate circostanze della vita, non è stata sufficiente davanti a questo massacro di quasi 500 pagine...!
L'assurdo continuo altalenarsi di terminologie antiche ed obsolete all'improbabile slang affidato ai dialoghi dei personaggi di bassa estrazione, è valso soltanto a rendere più faticosa la lettura.

[ ATTENZIONE! INIZIO SPOILER!!!! ]
I tanti colpi di scena che avrebbero dovuto rapire l'attenzione del lettore, sono finiti miseramente in una raccolta di scene di Cinema da Serie Z, dall'erotico, alla parodia, dal thriller della domenica al western, con un accenno alle esagerazioni di Tarantino, passando molto spesso dalle perversioni di Tinto Brass! XD
Le sole parti da salvare, sebbene la stessa Berdoll ne determini presto la condanna a morte, sono le macchiette di Mr. Collins, forse l'unico personaggio a non subire il processo di mutazione, seguito dall'evoluzione tragica della storia di Abigail Christie e di suo figlio, unico frangente che nella prima parte del libro, mi ha fatto sperare in un'evoluzione della storia...speranza ben presto ghigliottinata, come l'esilarante episodio della decapitazione di Marquis suggeriva.
[FINE SPOILER!!!! ]

Per concludere, è fuori dubbio che esaurendo il libro in un GdL ad hoc, il divertimento nel commentare e nel citare (necessariamente in lingua originale per non incorrere nella censura!) condiviso con le mie compagne di lettura non è mancato, nota felice e gradita che ha certamente ammorbidito il mio iniziale sgomento, sufficiente a farmi intraprendere la lettura di un sequel austeniano (Old Friends and New Fancies, appunto), ahimé non bastevole per convincermi a leggere il prossimo titolo berdolliano, rischiando di rivedere calpestati nel fango i personaggi che più ho amato, o di vedermi apparire in sogno Zia Jane a rimproverarmi sentitamente!!!

 
Recensione di LizzyS 
Dov'è finito Pride&Prejudice? In un'altra dimensione!
voto: Cassandra!

E' verità universalmente riconosciuta che chiunque legga Pride and prejudice (Orgoglio e Pregiudizio) senta un irrefrenabile bisogno di sapere come continui. Non disponendo di notizie di prima mano, salvo le scarne tracce lasciate da Jane Austen stessa nell'ultima pagina del romanzo o nelle famose Memoirs scritte dal nipote James Edward Austen-Leigh, è inevitabile abbandonarsi allegramente alla fantasia. Ognuno ha diritto di immaginare ciò che vuole, per i nostri beniamini. Ma se si danno le proprie fantasie alle stampe, ci si dovrebbe perlomeno premurare di dare loro un minimo di attinenza con ciò che si dichiara in copertina, visto che sulla base di ciò le persone spendono denaro e tempo per leggerle.
Ebbene, Mr Darcy takes a wife (Mr Darcy prende moglie) e relativo sottotitolo Pride and prejudice continues (Orgoglio e Pregiudizio continua) è quanto di più falso si possa dichiarare per questo libro.
Linda Berdoll prende i personaggi di Jane Austen e li infila in eventi talmente improbabili da svuotarli completamente di tutte le caratteristiche che conosciamo, ricreandoli in una dimensione diversa, del tutto non-austeniana.

Il libro è diviso in tre parti, come da tradizione di primo Ottocento. Ed è lunghissimo, oltre 400 pagine scritte fittamente.
Il suo inglese mette in difficoltà persino i madrelingua britannici, come testimoniano alcune piacevolissime recensioni disponibili su Amazon.uk. Per darsi un tono austeniano, infatti, Mrs Berdoll infarcisce la propria lingua con tutti gli arcaismi che trova sul dizionario, salvo lasciarsi scappare molti immotivati americanismi.
Inoltre, per non farsi mancare nemmeno un tono di veridicità storica, inserisce qua e là qualche riferimento a personaggi e fatti dell'epoca, salvo crollare malamente quando fa parlare i nostri personaggi altolocati come persone dei nostri tempi, per di più particolarmente disinibite.
Elliot Cowan (Mr Darcy Lost in Austen ITV 2008)

La prima parte è, proprio come dice la quarta di copertina, decisamente a luci rosse. Non basta tenersi ben salde alle proprie cuffiette, come recita lo slogan pubblicitario del libro, per resistere alle sue bordate pornografiche.
Darcy è un assatanato (tanto che arriva a complimentarsi con se stesso perché sono già 6 ore che non si unisce a sua moglie, un vero record di astinenza!), Elizabeth è una feticista innamorata degli stivali di suo marito, non c'è camera di Pemberley che i due stacanovisti del dovere coniugale non abbiano battezzato (e del resto, non sfuggono a tale rito nemmeno la loro carrozza o la vasca da bagno), e in certi momenti più che un romanzo sembra di leggere un trattato di anatomia e fisiologia sessuale. Veniamo persino doviziosamente informati delle esperienze sessuali di Darcy antecedenti al matrimonio.

Colin Firth, il Mr Darcy più amato
Per carità, non sono una santarellina e mi sono fatta delle grandi risate di fronte a certe evidenti esagerazioni. Pur sforzandomi di considerare che la stessa zia Jane ci fa capire chiaramente che l'intesa tra Elizabeth e Darcy è totale (e, di conseguenza, investe qualunque sfera della loro vita di coppia), qui decisamente trascendiamo ogni limite e non siamo più in territorio austeniano. Non siamo nemmeno su un pianeta diverso. Qui ci troviamo in un'altra dimensione!
Eppure, riuscendo ad accettare che di luci rosse si tratta, si potrebbe continuare la lettura rassegnati ma preparati. Invece...

[ATTENZIONE, INIZIO SPOILER!]
Dalla seconda parte in poi ci si ritrova nel bel mezzo del cliché romance spinto alle estreme conseguenze, con tanto di disavventura cruenta dell'eroina (rapimento e tentativo di stupro) e salvataggio in extremis da parte dell'eroe (con un Darcy impressionante angelo vendicatore, che fa fuori tre uomini in un batter di ciglia...).
La virata è talmente evidente da aver alimentato in me una teoria sulla psiche dell'autrice.
Mrs Berdoll dev'essere stata profondamente affascinata da Elizabeth, ma anche così visceralmente innamorata di Darcy da farsi prendere dall'invidia più feroce ed averla giurata alla nostra Lizzy. Così, nello scrivere la sua fanfiction come psicoterapia, ha pensato di fargliela pagare e, dopo aver sfogato le sue fantasie più sfrenate su Darcy (parte 1), ha sfogato la sua vendetta su Lizzy (parte 2 e 3), riversando su di lei tutti i modi migliori per rovinare l'esistenza ad una donna (oltre al tentativo di stupro, anche alcune gravidanze finite particolarmente male...).
[FINE SPOILER!]

Lo sconquasso berdolliano non si limita ai nostri beneamati Elizabeth e Darcy: accadono cose turche a tutti, con amanti e figli illegittimi che spuntano ovunque, morti tragiche o comiche di personaggi molto cari (anche se per motivi diversi), confessioni amorose inaspettate e fanciulle castissime che mettono da parte la loro ostinata purezza nel volgere di un capitolo... - ma non voglio dare a questo romanzo più visibilità di quanta ne abbia già avuta e perciò posso solo dire che la rilettura dell'originale diventa indispensabile per disintossicarsi da queste follie!

Persuasion (BBC 1995)
Morale: nel mare magnum dei derivati da Jane Austen si può avere la fortuna di incappare prima o poi in ottimi lavori ma la legge dei grandi numeri ci condanna inevitabilmente anche a sorbirci delle vere ciofeche con maggiore frequenza. La mia curiosità è tuttavia molto forte ed ho imparato a fare i conti con questo pericolo intrinseco.
Per nostra somma fortuna, c'è sempre “l'originale” a cui ricorrere per rimettere tutto a posto, nell'ordine naturale delle cose austeniane!


Giudizio complessivo delle Lizzies:

Le nostre motivazioni: Originariamente avevamo assegnato chi 2 Austenstars, chi 1 a questo libro, ma secondo i nostri criteri di valutazione, 1 Austenstar dovrebbe essere assegnata ad un libro ambito da Mary Bennet, cioè noioso (e di questo libro si possono dire tante cose, ma non che è noioso), 2 Austenstars vengono assegnate ad un libro che potrebbe essere scritto da Jane Fairfax ma, per quanto Jane possa essere  un'acqua cheta, dubito che possa arrivare a nascondere i talenti di Mrs Berdoll nel descrivere scene piccanti (povera Jane Fairfax!). 
Pertanto, avendo a disposizione la cara Cassandra con il suo fuoco purificatore, preferiamo affidare alle sue mani questo sequel (la nostra adorata piromane bruciava dal desiderio di battezzare il nostro blog col fuoco!).
[Fermo restando che ne abbiamo conservata una copia nella biblioteca di Pemberley (nascondendola accuratamente, insieme al suo sequel  Darcy & Elizabeth: Nights and Days at Pemberley e all'altro libro di Mrs Berdoll, Very Nice Ways to Say Very Bad Things, the Unusual Book of Euphemism)].
Link Utili:
 Sito di Linda Berdoll
La scheda di Linda Berdoll nella Galleria Ritratti di OF&NF

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"È solo un romanzo...o, in breve, un'opera in cui i più grandi poteri della mente vengono esercitati, in cui la più profonda conoscenza della natura umana, la più felice delineazione della sua varietà, le più vivaci effusioni di arguzia e umorismo sono trasmesse al mondo nel miglior linguaggio possibile."

L'Abbazia di Northanger

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