sabato 23 marzo 2013

Jane Goes Batty di Michael Thomas Ford | Recensione

Carissimi Lettori e Amici di Old Friends & New Fancies,

vi presentiamo oggi la recensione del secondo capitolo della trilogia più appassionante ed esilarante fra le Austen Inspired Novels, che coinvolge la nostra cara zia Jane! Noi Lizzies abbiamo appena letto Jane Goes Batty (che si potrebbe tradurre più o meno letteralmente Jane perde la testa) di Michael Thomas Ford, la seconda puntata della nostra Jane vampira, che dopo 200 anni si nasconde dietro alla più 'perfettina' delle sue anti-eroine, Jane Fairfax, e finalmente è riuscita a pubblicare il suo primo (ehm... cioè, settimo) romanzo!
Vi ricordiamo che, come sempre:
LizzyGee scrive in Georgia verde;
LizzyP scrive in Helvetica cobalto;
LizzyS scrive in Verdana violetto.
SCHEDA LIBRO
Autore: Michael Thomas Ford
Titolo: Jane Goes Batty
Casa Editrice: Ballantine Books
Pagine: 295
Data pubblicazione: 1° febbraio 2011
Descrizione: Dopo essere rimasta in vita per duecento anni, Jane Austen ha ancora mordente. Ma il suo più recente successo letterario sarà forse l'ultimo?
La vita per Jane era molto più semplice da sconosciuta libraia vampira in un piccolo borgo sonnacchioso nell'upstate di New York. Ma ora il mondo la acclama nei panni di Jane Fairfax, l'autrice del bestseller Constance: cercare mantenere segreta la sua vera identità di Jane Austen le sta facendo passare un momento tremendamente difficile. Anche il corso di lezioni che il suo vecchio innamorato Lord Byron le sta tenendo su "Come essere un vampiro" sembra non aiutarla. Jane riesce a malapena a concentrarsi sul suo boyfriend Walter, mantenendo contemporaneamente il segreto sui suoi gusti sanguinari. 
A peggiorare le cose, Walter annuncia che sua madre sta per fargli una visita e che si aspetta che Jane sia ebrea! Aggiungiamo un nuovo editor molto esigente, una convention di lettrici in costume, uno staff hollywoodiano che segue Jane a ogni passo e la costante minaccia di una certa sorella Brontë succhiasangue, che potrebbe ritornare per completare l'opera, perché anche la nostra eroina ben educata perda la testa!
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RECENSIONE
LizzyGee: il Festival degli esaltati
LizzyP: Jane goes... to Hollywood!
LizzyS: La fiera delle vanità... pseudo-austeniane
Dove eravamo rimasti? Jane Austen quasi duecento anni dopo la sua presunta morte, conduce, sotto le mentite spoglie di Jane Fairfax, una doppia vita (non a caso ha scelto come nome quello che, fra i suoi personaggi, appartiene a un'acqua cheta!): è proprietaria di una libreria (in cui vede passare tutti i derivati tratti dai suoi romanzi e dalla sua stessa vita*) e una vampira immortale! [*Senza parlare dei Diritti d'Autore con i quali sarebbe ultra-miliardaria se li avesse potuti incassare!]
Finalmente, dopo quasi due secoli di rifiuti - tutti accuratamente numerati dalla vendicativa Jane - è riuscita a pubblicare il suo romanzo, Constance, che è diventato un bestseller, da cui Hollywood 'ha deciso' di trarre un film. 
E per girare il suddetto film, la troupe si trasferirà proprio a Brakeston, la tranquilla cittadina del nord dello Stato di New York in cui Jane 'vive' e, seguita da vicino dal trainer Lord Byron, impara come essere una vampira perfetta! (Passi decisamente esilaranti! Solo questi momenti valgono 4 austenstars!)
Ma non solo: l'attivissima blogger letteraria/organizzatrice di eventi Beverly Shrop (leggere la sua entrata in scena nel romanzo non ha prezzo! Ford ritrae l'esemplare di una tipologia di fanatismo reale che sconfina ampiamente nell'assurdo e nel caricaturale) orchestra continue sortite nel suo negozio con una serie di fan a caccia di autografi e sta organizzando una sorta di festival letterario in abiti d'epoca, a cui parteciperà anche Brian George, ovvero George Byron! (Ma sapete che questo Byron mi ha riconciliato con il.. vero Byron? - con cui ho lottato a lungo durante gli anni dell'università e che ho sempre trovato ben poco lodevole dal punto di vista umano. La versione vampiresca mi sembra del tutto consona a quella reale ma con quel quid ironico in più che lo rende irresistibile!)[Beh, LizzyS: Polidori si è ispirato proprio a lui quando ha scritto Il Vampiro; non credo, dunque, che Ford abbia dovuto fare tutto questo sforzo d'immaginazione!]



La nuova editor di Jane, Jessica Abernathy, inoltre, non le dà tregua, levandole fiato e concentrazione, sicura com'è che Jane sia un'impostora e che Constance sia un plagio!
E, come ciliegina sulla torta, si aggiunge la madre di Walter, il suo fidanzato, che arriva a Brakeston e si oppone assolutamente alla nostra Jane sia perché non è ebrea come vorrebbe per la moglie di suo figlio, ma soprattutto per altri motivi misteriosi che scopriremo presto! (L'idea della devota figlia del Reverendo George che si vede costretta a convertirsi per amore è esilarante e tenera allo stesso tempo!)


Intima e plausibile la riflessione che Ford affida a Jane sull'amore, sulla possibilità di sposarsi e sulle immediate o successive conseguenze di mettere al corrente o meno il proprio compagno della propria natura sovrannaturale. Non manca l'epico perenne scontro tra Janeites e Brontiani, tema centrale nel primo capitolo di questa serie (non lo ricordate? Eccolo qui), come l'eterno dilemma di Jane sulla sorte della sua nemica letteraria, Charlotte, dopo l'epilogo degli eventi passati.
Altra riflessione interessante vede Jane pensare alla sua migliore amica Lucy come alla sorella perduta Cassandra, un affetto e una complicità così profonde da sopravvivere alla morte, eppure, il destino ha ribaltato la storia nota, è Jane ad aver perso Cassandra e a sentirne l'incurabile mancanza. Considerazioni correlate ai pro e contro della vita eterna.

Sì, trovo davvero perfetta l'abilità di Ford di mettere insieme ingredienti così diversi, contrastanti. Ci fa sentire su un'altalena, piacevolissima, vertiginosa -   in un momento, passiamo dall'alto al basso, dalle grandi risate alle profonde riflessioni, dal sarcasmo al realismo. Per di più, trovando qua e là costantemente disseminati numerosi riferimenti letterari e culturali...
Michael Thomas Ford (per quanto mi riguarda, un genio!) approfitta ancora una volta per fare satira su tutto ciò che gira attorno al mondo letterario: sui film tratti dai romanzi, che spesso hanno dell'originale solo il titolo; sui cineasti fanatici, che credono sempre che non valga la pena leggere il libro quando possono vedere il film; su coloro che credono che non sia importante mutilare o violentare un romanzo solo per rendere il film più piccante, senza alcuna forma di rispetto, che lo scrittore sia morto, vivo... o immortale!
Naturalmente anche i blog letterari ricevono la loro bella dose di staffilate, con blogger iperattive ed esaltate, che perseguitano gli scrittori, nel tentativo di auto-celebrarsi, salendo nelle grazie dei loro seguaci, fino a raggiungere il livello di semi-divinità.
E ancora, gli editor troppo esigenti che assillano i propri scrittori, sviluppando in loro una sorta di rifiuto da panico.

L'ironia di Ford, sebbene più palese di quella della Austen (ma siamo anche in tempi meno difficili!) è degna di essere applaudita, ha saputo rendere la figura di una Jane credibilissima, nonostante la sua condizione "mostruosa" ed il contesto tutt'altro che english!
Meraviglioso infine l'esilarante siparietto con i due aiutanti gemelli nella libreria di Jane, Ned e Ted, che vengono ripetutamente scambiati l'uno per l'altro, e sì che uno è gay e l'altro è etero, che uno è vampiro e l'altro è umano... Cosa cambia? Assolutamente nulla (Ok, ma qual è Ned? Perché l'unica ad aver capito è Lucy!): è questo che ci vuole dire Michael Thomas Ford, facendoci fare grasse risate.
Inizialmente mi ero riproposta di scrivermi chi fosse chi, ma poi mi sono lasciata trascinare dal libro: credo che alla fine neanche Ford lo avesse più ben chiaro!!! E le scene fra Jane e Byron che li confondono sono degni del più ridicolo film comico!
Concordo! Ho perso il conto delle risate, tra cui voglio ricordare il cagnolino di Miriam... immaginate Jane Austen che tenta di leggere nel pensiero ad un chiwawa! Non aggiungo altro, dovete leggere e godervi le risate!

Splendida poi la riflessione sugli scrittori e il rapporto che ciascuno di noi ha con loro:
"That quote," he said. "It's from an Emily Dickinson poem, isn't it?"
"Yes," Jane nodded. "I'd forgotten that."
"You said it come from an old friend," Walter continued.
Jane thought back to the lovely fall day that she and Emily had enjoyed together in Amherst. "I suppose that's how I think of her" she told Walter. "Isn't that what our favourite writers become to us, old friends?"
"Quella citazione," disse. "È una poesia di Emily Dickinson, vero?"
"Sì," Jane annuì. "Lo avevo dimenticato."
"Hai detto che era di una vecchia amica," continuò Walter.
Jane ripensò alla deliziosa giornata autunnale che aveva trascorso felicemente con Emily a Amherst. "Suppongo che è così che la immagino" disse a Walter. "Non è forse questo ciò che i nostri scrittori preferiti diventano per noi, vecchi amici?"
E questo ricordo fa parte dei pro dell'immortalità!

Insomma, la nostra Jane vampira si troverà, suo malgrado, immersa in così tanti eventi impensabili e contorti da rischiare di perdere il suo innato "senno"! Tra misteri, amori e situazioni comiche, una Jane degna eroina di una trilogia moderna. Imperdibile!

Personalmente, mi ha divertito tanto che non vedo l'ora di leggere il terzo, e voi Lizzies? Assolutamente sì!

Vi ho lasciato parlare liberamente non solo perché l'entusiasmo con cui avete vissuto questa seconda esperienza con la Jane soprannaturale è trascinante ma anche perché ritrovo pienamente la mia stessa esperienza in tutto quanto avete sottolineato. 
Posso solo aggiungere che Ford riesce nella rarissima impresa di creare figure del tutto credibili anche se del tutto fantasiose, nonché criticare pesantemente l'editoria commerciale, o i facili e ciechi fanatismi, attingendo a piene mani alla realtà mentre ci fa ridere a crepapelle oppure commuovere con grande acume - e persino... insegnandoci qualche passo di danza in una lezione di ballo memorabile o regalandoci, in chiusura, una toccante, azzeccatissima citazione di una grande poetessa, Emily Dickinson. Bravo!
Non vedo l'ora di iniziare il terzo ed ultimo volume!



Vi consigliamo vivamente la trilogia di Jane Bites Back di Michael Thomas Ford, dunque, sperando che siate dei nostri nella lettura del terzo e conclusivo volume, Jane Vows Vengeance!

 Link Utili 
Michael Thomas Ford in Galleria Ritratti
Recensione Jane Bites Back
Intervista a Michael Thomas Ford

2 commenti:

  1. Lo sto leggendo in questi giorni (dopo aver letto il primo divertendomi molto). In effetti Ford è abilissimo nel tenersi in equilibrio perfetto tra realtà e fantasia, e alcuni riferimenti letterari sono esilaranti, come questo su Joyce:

    "And don’t you remember how James Joyce used to wander through Paris mumbling nonsense words until people recognized him?" (E non ti ricordi come James Joyce fosse solito andarsene in giro per Parigi borbottando parole senza senso affinché la gente lo riconoscesse?)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Siamo contentissime di averti contagiato, Giuseppe!
      Ci spiace solo che ancora non si veda all'orizzonte una casa editrice italiana che si decida a tradurlo per i janeite italiani che non parlano l'inglese.
      E ora non vediamo l'ora di leggere il terzo! :)

      Elimina

"È solo un romanzo...o, in breve, un'opera in cui i più grandi poteri della mente vengono esercitati, in cui la più profonda conoscenza della natura umana, la più felice delineazione della sua varietà, le più vivaci effusioni di arguzia e umorismo sono trasmesse al mondo nel miglior linguaggio possibile."

L'Abbazia di Northanger

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