Oggi parliamo di un libro che mi ha divertita immensamente. The Bad Miss Bennet di Jean Burnett, ci fa conoscere la storia di Orgoglio e Pregiudizio e alcuni dei suoi personaggi sotto un punto di vista completamente nuovo e assolutamente esilarante!
Durante la lettura ho confrontato il mio giudizio con quello della nostra cara amica Tintaglia scoprendo che, per una volta, eravamo in completo disaccordo.
Dopo la mia recensione, dunque, ospiteremo la nostra carissima Tintaglia, che muoverà le sue obiezioni alla mia recensione.
Spero che vi divertirete, come accade spesso quando su Old Friends & New Fancies riceviamo i nostri graditi ospiti per il tè!
Autore: Jean Burnett
Titolo: The Bad Miss Bennet
Casa Editrice: Pegasus
Data pubblicazione: 19 ottobre 2012
pagine: 272 (rilegato)
Descrizione: Riprendendo da dove Orgoglio e pregiudizio si interrompe, The Bad Miss Bennet conduce i lettori attraverso una spassosa commedia Regency, con Lydia Wickham, nata Bennet, alla ricerca disperata di un nuovo marito. Lydia non è mai stata la più virtuosa fra le sorelle Bennet, ma chi ha mai detto che la rettitudine morale è divertente? Quantomeno, Lydia ha avuto la meglio sulle sue sorelle ed è stata la prima a sposarsi. Non è mai riuscita a capire il perché di tutto quel chiasso quando ha lasciato Brighton in compagnia del suo spasimante! È un vero peccato, però, che Mr Wickham si sia rivelato un marito davvero deludente sotto così tanti aspetti, dei quali il più notevole è stato la sua prematura dipartita sui campi di battaglia di Waterloo. Così Lydia, non ancora ventenne e piena di spirito di iniziativa, ha bisogno urgente di un abbiente rimpiazzo. Una donna da meno, che non abbia l'abilità di Lydia nel flirtare clamorosamente su una pista da ballo e nel barare sfacciatamente al tavolo da gioco, sverrebbe sulla scia di un affascinante brigante, di un banchiere corrotto e anche di un Principe Reggente voglioso. Ma, a caccia di un marito che la renderebbe ricca, non c'è nulla su cui Lydia non sarebbe disposta a mettere le mani. Nel frattempo, non ha alcuno scrupolo ad approfittare dell'ospitalità di sua sorella Elizabeth a Pemberley. Dopo tutto, a che giova avere tutta quella bella fortuna se non si può aiutare una povera sorella più giovane, che è appena diventata vedova? Mentre Lydia viene sbatacchiata da Parigi a Venezia, fino alla residenza della sfortunata Principessa del Galles in Italia e poi ancora in Derbyshire, voi, cari lettori, sarete immensamente divertiti dalle avventure della consumata e incorreggibile anti-eroina, che non smette mai di deliziare.
BOOKTRAILER
The Royal Pavillion di Brighton |
La Principessa di Galles e il Principe Reggente |
Per alcuni tratti questo romanzo mi ha ricordato Angelica, la Marchesa degli angeli dei coniugi Golon, se non altro per lo spirito del libro, che ricostruisce con accuratezza il periodo storico e i suoi vizi, sebbene si parli di epoche e nazioni diverse. Per periodo storico e spregiudicatezza Lydia potrebbe sembrare Becky Sharp, la protagonista di Vanity Fair, se non fosse che the bad Miss Bennet è molto meno scaltra dell’eroina di Thackeray.
La struttura del romanzo, quasi picaresco, mi ha invece ricordato il capolavoro del ‘700 di Henry Fielding, Tom Jones, in cui i personaggi sembrano spostarsi senza meta da una località all’altra. E — smentendo ciò che ho precedentemente scritto, ovvero che Jane Austen scriveva solo di ciò che conosceva personalmente — il rapporto fra Lydia e Selena sembra quello fra le due protagoniste del romanzo giovanile di Jane Austen, Love and Freindship, ma solo perché la Jane Austen adolescente era fortemente influenzata da Henry Fielding e scriveva di argomenti che non conosceva in maniera goliardica e talvolta sconclusionata.
Giuliano Gemma e Michele Mercier in Angelica |
La Burnett omaggia la grande scrittrice storica Georgette Heyer, che ha ambientato i suoi romanzi proprio nel periodo Regency: Lydia a un certo punto del romanzo si fa laccare le unghie dei piedi d’oro, esattamente come faceva Lady Barbara Childe, la protagonista di An Infamous Army (L’incomparabile Barbara).
Naturalmente, non vi aspettate una bella immagine di nessuno dei personaggi di Orgoglio e pregiudizio presenti sulle pagine di The Bad Miss Bennet: Lizzie e Darcy vengono raccontati da Lydia in modo totalmente diverso rispetto a quel che sappiamo da Jane Austen. Eppure, se proviamo a vederli attraverso gli occhi meschini e invidiosi della più giovane delle sorelle Bennet, sono fedelissimi agli originali, proprio ciò che dovremmo aspettarci!
Una lettura divertentissima che ci guida attraverso i ‘vicoli sotterranei’ della società Regency con grande precisione storica e tantissima ironia; un romanzo originale, spiritoso, ironico.
RECENSIONE e OBIEZIONI di Tintaglia
E infine cedo le armi
Ebbene sì: ancora una volta (sembra essere il destino quando decido di leggere un libro con LizzyGee) ho abbandonato il libro. L'ho trovato faticoso e improbabile, e ho ceduto alla pura noia della narrazione e dei personaggi, mai abbastanza caratterizzati da risultare interessanti. Per me è stata una bocciatura, anche se non mi ha fatto provare l'istinto di usare un lanciafiamme come i disgraziatissimi A little bit psychic e Prom and prejudice.
Iniziamo con la prima obiezione a ciò che dice LizzyGee: io sono una fanatica di Angelica, e a me non lo ha ricordato per nulla! Anne e Serge Golon costruivano i loro personaggi con molta più cura, e i loro romanzi sono un vero e proprio romanzo storico (ben lontano dal genere romance in cui vengono spesso relegati) dai dettagli impeccabili e dallo stile squisito. Inoltre, amo moltissimo anche Vanity Fair, che trovo altrettanto lontano.
Qui l'intenzione era superiore alle forze, a mio parere: lo stile non è all'altezza dello spirito che si voleva dare al romanzo, anche considerandolo una semplice opera d'evasione; ironia e brillantezza si vedevano fugacemente, senza penetrare davvero nella narrazione, e ho trovato i dialoghi fiacchissimi.
Al contrario di LizzyGee, ho patito sopratutto la sconclusionatezza degli eventi e degli spostamenti, apparentemente senza un filo logico, che sballottavano anche me, come lettrice, in giro per l'Europa, senza ma senza portare a nulla.
Colin Firth e Julia Sawalha (Darcy e Lydia in Pride and Prejudice 1995) |
Sul fatto che vedere i personaggi di Orgoglio e Pregiudizio dal punto di vista di Lydia sia coerente con l'originale stesso sono d'accordo: ma anche qui c'è poca sostanza. Avrei visto bene un tentativo di seduzione di Lydia verso Fitzwilliam: sarebbe potuta essere una scena divertente, più di quel semplice accenno nelle prime pagine.
Non ho trovato verve nemmeno nella scrittura dell'autrice, purtroppo: non per mancanza d'impegno (si percepisce che cerchi di mantenere sempre un tono allegro, frizzante e divertito), ma di talento; non riesce a far sorridere, né a volgere le imprese di Lydia in grottesco — cosa che avrebbe potuto funzionare, triangolando con Northanger Abbey e con i romanzi gotici che Lydia legge continuamente nel corso della storia.
Vathek di William Beckford: sia il romanzo che il suo autore vengono ripetutamente citati in The Bad Miss Bennet. |
In conclusione: è stato un continuo smascellarmi per gli sbadigli e mi sono sentita costretta ad abbandonare il romanzo ancora una volta, non essendo riuscita minimamente a interessarmi alle vicende della novella vedova Wickam e ai suoi nuovi compagni d'avventure.
Naturalmente non controbatto a ciò che ha detto Tintaglia, sebbene continui ad essere del mio parere. Dunque, per sapere chi delle due ha ragione, chi si avvicina di più al vostro gusto, non vi resta che leggere il libro!
Nel frattempo ringraziamo Netgalley e Pegasus, che ci hanno fornito una copia del romanzo, che ci ha permesso di scrivere questa recensione.
L'AUTRICE
Jean Burnett è cresciuta a Londra, fra Hampstead e Highgate e, in seguito, in Hertfordshire. Da giovane lettrice vorace e scribacchina si è trasformata in una lettrice vorace e scribacchina adulta. Saltuariamente viene anche pagata per le parole che scrive. Ha studiato all'Università di Exeter e in seguito ha conseguito la laurea specialistica all'Università del Galles di Cardiff. Dopo il matrimonio ha vissuto per diversi anni in Canada, negli Stati Uniti e — brevemente — in Messico. Attualmente abita a Bristol, dove da alcuni anni insegna all'università. Ha insegnato scrittura creativa e lavora come freelance per alcune agenzie e riviste. Ha due figli adulti e un nipote. Al momento lavora come scrittrice a tempo pieno. Dopo che i figli sono andati via di casa — avendo divorziato — ha venduto la casa e ha seguito per un anno le orme delle intrepide viaggiatrici del XIX secolo. Da questa esperienza è nato un libro auto-pubblicato, Vagabond Shoes (Scarpe vagabonde), che ha vinto il premio come miglior romanzo al Winchester Writers’ Conference. The Bad Miss Bennet è il suo secondo romanzo.
Link utili
☞ Pride and Prejudice Anniversary: Elenco Letture
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"È solo un romanzo...o, in breve, un'opera in cui i più grandi poteri della mente vengono esercitati, in cui la più profonda conoscenza della natura umana, la più felice delineazione della sua varietà, le più vivaci effusioni di arguzia e umorismo sono trasmesse al mondo nel miglior linguaggio possibile."
L'Abbazia di Northanger