Abbiamo tradotto per voi l'intervista pubblicata il 15 Gennaio 2010 da Laurel Ann su Austenprose a Michael Thomas Ford, l'autore di Jane Bites Back, pubblicato nel Dicembre 2009.
Vi prego di dare il benvenuto assieme a me a Michael Thomas Ford, che ha accettato gentilmente di rispondere a qualche domanda sul suo nuovo libro.
Benvenuto Michael.
Jane Austen Vampiro è un’idea che fa trasalire. Come sei arrivato a questa caratterizzazione del personaggio, e quale hai pensato potesse essere la reazione della comunità Austeniana?
Come accade per molte delle cose deliziose della vita, è accaduto per caso. Un giorno stavo discutendo con il mio agente sullo stato dell’editoria, e lui ha commentato che i soli libri a vendere erano quelli sui vampiri o su Jane Austen. Scherzando ho ribattuto che allora avrei dovuto scrivere su Jane Austen vampiro. Ne abbiamo riso, ed il mio agente mi ha suggerito di scrivere qualcosa. Ero nel bel mezzo di un altro libro, per cui mi ci è voluto un po’ di tempo, ma alla fine l’ho fatto e lui l’ha fatto leggere in giro.
Poco dopo sono partito per la British Columbia, come ogni anno per andare a fare immersioni, così ero su una barca, con una ricezione piuttosto cattiva, e francamente non stavo pensando al libro, dato che so per esperienza che il processo di valutazione prende un po’ di tempo e pensavo che ci volesse ancora molto prima di avere notizie. Un giorno ho visto la luce dei messaggi del mio cellulare che lampeggiava, dato che finalmente c’era campo. Ho trovato numerosi messaggi eccitati da parte del mio agente, che mi informava che c’era un enorme interesse nel progetto e che ci sarebbe stata un’asta a riguardo la settimana seguente. Come potete immaginare, fremevo per l’emozione.
Riguardo alla reazione della comunità austeniana, sospetto che molti dei fan avranno una reazione positiva. Credo che i lettori della Austen siano un gruppo di persone dotate di grande immaginazione, che apprezzano una buona satira, e questo è ciò che JBB è. Sapevo anche che sarebbero stati diffidenti, dal momento che sono stati delusi da molti libri correlati a Jane Austen, quindi volevo essere certo di dar loro qualcosa che li facesse divertire.
Da quando nello scorso Aprile Pride and Prejudice and Zombies è diventato un fenomeno editoriale c’è stata una sovrabbondanza di imitazioni che hanno invaso il mercato, nel tentativo di approfittare della mania delle contaminazioni della Austen. Il tuo invece è un libro completamente originale, che comprende la vita della Austen, il suo lavoro e la sua personalità arguta. Qual è stata la tua motivazione nello scrivere Jane Bites Back e cosa rispondi a coloro che dicono che hai fatto trainare il tuo successo da un’icona della letteratura?
Inizialmente ho pensato che Jane vampiro fosse un’idea divertente. Ma più ci pensavo—anche mentre scrivevo la mia proposta ed i primi capitoli—più mi rendevo conto che la sua storia è davvero quella di moltissimi scrittori che sono delusi dall’industria editoriale e dalla vita da scrittore in generale.
Ora, al tempo in cui circolavano notizie sul mio libro, la pubblicazione di Pride and Prejudice and Zombies non era ancora stata annunciata, ed il conseguente fenomeno di contaminazione non era ancora iniziato. Con l’uscita di Pride and Prejudice and Zombies ho trovato il mio libro menzionato praticamente in tutti gli articoli che parlavano del fenomeno. Era delizioso, ma come potete immaginare era anche un po’ frustrante, perché non solo il mio libro non sarebbe uscito che più avanti nell’anno, ma anche perché, come hai detto, non è affatto una contaminazione. Era naturale che la gente pensasse che lo fosse, dal momento che nessuno lo aveva ancora letto, ma ho cominciato a sentire un po’ troppo la tensione a riguardo. Fortunatamente, non appena la gente ha cominciato a leggere Jane Bites Back si è resa conto che non si trattava affatto d una contaminazione, ma di un romanzo che riguarda Jane e non i suoi personaggi.
Ci sono persone che ovviamente affermano che ho utilizzato il nome della Austen semplicemente per fare soldi, e senza dubbio c’è del vero nella teoria che faccio affidamento sulla sua enorme popolarità per suscitare l’interesse dei lettori verso il mio libro. Ovviamente l’enorme interesse nella Austen è ciò che ha ispirato il libro, ed il suo nome incoraggerà lettori che non avrebbero mai letto un romanzo di Michael Thomas Ford a prendere il libro. Ma ho creato una storia che sta su per proprio conto, e che dimostra il mio attaccamento alla Austen e alle sue opere, e, in definitiva, il successo commerciale del libro non è importante per me quanto la soddisfazione che altri fan di Jane Austen lo apprezzino.
Uno degli aspetti più teneri delle ‘tua’ Jane Austen è che lei ha eccentricità e peculiarità come tutti noi. Dai molti riferimenti alle conoscenze su Jane Austen che sono nel libro, si capisce che sei, ovviamente un ammiratore della sua vita e delle sue opere. Come hai fatto a metterti nei suoi panni e a creare il personaggio?
È interessante. Una manciata di lettori si è lamentata che il personaggio non sembri la ‘vera’ Jane Austen. Quando si ha a che fare con un personaggio idolatrato come la Austen, bisogna accettare che inevitabilmente non tutti la percepiscano nello stesso modo. Quindi, qualunque cosa tu faccia, ci sarà sempre qualcuno a cui non piacerà il tuo ritratto del personaggio. Ho deciso che dovevo liberarmi di quella paura e creare una Jane che fosse la Jane che io immaginavo nel leggere i suoi romanzi. Poi ho messo quella Jane in un’ambientazione contemporanea, ed ho immaginato come avrebbe reagito alla sua situazione. Le peculiarità del suo carattere nascono da questo, e spero che sembrino naturali e non forzate. Ho fatto del mio meglio per fare emergere quella Jane e mi sono affezionato a lei, così vorrei che fosse per gli altri.
Un’altra cosa da considerare è che la Jane di Jane Bites Back subisce un’alterazione del suo stile di vita nel diventare un’immortale. Per circa due secoli è vissuta in una varietà di culture e situazioni; e se le sue caratteristiche fondamentali dimostrano di essere sopravvissute essenzialmente inalterate, Jane deve recitare una parte per riuscire a nascondere la sua vera identità. Se dunque a volte non si comporta come ‘se stessa’, è parzialmente con lo scopo ponderato di non farlo.
Riguardo a come uno scrittore descrive un personaggio, ho scritto molti romanzi a questo punto della mia carriera, in generi che spaziano dal soprannaturale al mystery, in cui appaiono dozzine di personaggi differenti. Spesso la gente mi chiede: “Come hai fatto a scrivere dal punto di vista di un’adolescente tossicodipendente, di un collezionista di fumetti, di un reduce dal Vietnam?” La risposta è: “È il mio lavoro.” Alcune persone che conosco sanno riparare le macchine, creare dei vaccini, insegnare la matematica. Io racconto storie. È l’unica cosa che so fare bene. E ciò significa immaginare cosa vuol dire essere qualcuno che non sono. Questa volta ho immaginato di essere Jane Austen che è stata trasformata in un vampiro. Poi ho raccontato quella storia.
Le storie di vampiri possono essere spaventose e grondare sangue. Esiste anche tutto un lessico collegato ai vampiri che la cultura popolare odierna si aspetta. Hai elaborato qualcosa del genere seguendo il tono e le linee che hai scelto per Jane Bites Back?
Questo è stato uno dei dilemmi che ho dovuto affrontare: dovevo scrivere un romanzo di vampiri con caratteristiche Austinesche, o un romanzo in stile Austen con sprazzi di vampiri? Ho scritto storie di vampiri tradizionali in passato, così sono pratico del genere. Ma la storia che volevo raccontare non era una storia di vampiri, così ho tentato un approccio differente.
Avendolo deciso, ho scelto di abbandonare le ‘regole’ tradizionali per scrivere di vampiri. Jane può mangiare. Può esporsi al sole. Può essere fotografata. In parte l’ho fatto per una questione di convenienza, ma ho fatto questa scelta anche perché la questione fondamentale non è che Jane sia un vampiro. È solo uno stratagemma che rende la storia di Jane più interessante.
Per quanto riguarda la quantità di sangue, ho sempre preferito mantenermi sul livello minimo. Che Jane sia un vampiro oppure no, resta sempre una signora.
Ogni scrittore spera di conoscere i suoi lettori e di conquistare il loro rispetto e la loro approvazione. Ho pensato ‘Ecco qua!’ quando Jane confessa la sua infatuazione per l’attore ottocentesco Richard Mansfield il baritono che recitava comici scioglilingua nella D’Olyly Carte opera company. Ottima scelta! E naturalmente a Jane sarebbero piaciuti Gilbert e Sullivan. Immagino che avrebbe apprezzato anche Oscar Wilde e Dorothy Parker—essendo fatti tutti della stessa stoffa irriverente. Uno dei vantaggi che comporta l’immortalità di Jane è che non solo la possiamo vedere nel mondo contemporaneo, ma che abbiamo la possibilità di tornare indietro nel tempo, e sperimentare avvenimenti e conoscere personaggi della sua vita passata. Cosa succederà ancora all’immortale Jane Austen? Quali sono le tue aspettative per i prossimi due libri della serie?
Che piacere che tu abbia notato Mansfield! Sono stato così contento di introdurlo nella storia, specialmente grazie alla sua connessione con il caso di Jack lo Squartatore. Riguardo ai prossimi due libri, il secondo si chiamerà Jane Goes Batty e riguarda ciò che accadrà dopo che il nuovo romanzo di Jane diventerà un enorme successo. Ne sarà fatta una trasposizione cinematografica, il che creerà a Jane problemi senza fine quando i produttori decideranno di girarlo a Brakeston. Inoltre la sua relazione con Walter prenderà una svolta inaspettata e molto sconcertante. Ed ora che Byron è ritornato nella sua vita, insegnerà a Jane tutte le abilità vampiresche che ha trascurato per tanto tempo. Quindi le accadranno tantissime cose nel secondo libro. Sto progettando il terzo proprio ora ed ho in mente un gran numero di idee, ma ancora niente di realizzato. Ad un certo punto mi piacerebbe che Jane ritornasse in Inghilterra e che forse si imbattesse in alcuni amici, e magari anche nemici.
Grazie mille a Michael per aver condiviso i suoi pensieri con noi oggi. Jane Bites Back, pubblicato dalla Ballantine Books è uscito il 29 Dicembre 2009.
Traduzione di Gabriella Parisi
Jane, vampire or no, is still a lady.
Che Jane sia un vampiro oppure no, resta sempre una signora.
Link utili:
☞ Sito ufficiale di Michael Thomas Ford
☞ Biografia di Michael Thomas Ford nella Galleria Ritratti di OF&NF
☞ Leggi le recensioni di OF&NF dedicate ai libri di Michael Thomas Ford
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