Nella continua
ricerca di spin-off e sequel dei classici della letteratura, ho scoperto che Rebecca, la prima moglie (1938) di
Daphne du Maurier è considerato uno spin-off, o comunque un romanzo fortemente
ispirato a Jane Eyre di Charlotte
Brontë.
Moltissimi anni
fa (ero ancora una bambina), credo di aver visto il film di Alfred Hitchcock,
per cui avevo una vaga idea della trama del romanzo, sebbene il fattore ‘mistero’
mi abbia ugualmente mantenuta in un continuo stato di suspense, dal primo all’ultimo
rigo del romanzo. La du Maurier è perfetta con le sue descrizioni a creare un
effetto di tensione perpetua, ed anche con i dialoghi, che sottintendono
segreti, sentimenti nascosti e fantasie, contribuiscono a creare un effetto gotico,
che lascia perennemente col fiato sospeso.
Ma vediamo quali
sono i punti in comune fra Rebecca e Jane Eyre e quali le differenze. Innanzitutto bisogna precisare che la du Maurier era affascinata dalla famiglia Brontë,
tanto da scrivere una biografia del tormentato fratello di Charlotte, Emily ed
Anne (The infernal world of Branwell Brontë
– Il mondo infernale di Branwell Brontë 1960). Quindi probabilmente alcuni
riferimenti costituiscono una sorta di tributo a Charlotte e al suo romanzo più
famoso.
Il tema dell’uomo
maturo, che è già stato sposato e che cerca una compagna giovane ed innocente,
totalmente diversa dalle donne scaltre e smaliziate, incontrate fino a quel
momento, è comune ad entrambi i libri. Anche il mistero che avvolge la prima
moglie è un punto di contatto. Ma questo si può dire di numerosissimi romanzi,
tanto che la du Maurier fu accusata più di una volta di plagio, e non in
riferimento a Jane Eyre, bensì a Vera di Elizabeth Von Armin e a A successora della brasiliana Carolina
Nabuco. Probabilmente anche gli altri romanzi erano ispirati a Jane Eyre (ma ormai Charlotte Brontë non
poteva più fare causa a nessuno per plagio.)
Il fascino
misterioso esercitato dal protagonista maschile, riservato nell’esprimere i
suoi sentimenti alla donna che ama, tanto da essere frainteso, è un’altra
analogia fra i due romanzi.
E ancora: il
continuo clima di mistero, anche nei momenti più banali e nei discorsi più
semplici; anche quando tutto è svelato, c’è sempre un piccolo tassello che non
quadra e che ci lascia quella vaga sensazione di tensione.
I luoghi ‘proibiti’,
quelli misteriosi che non si debbono nominare, né tantomeno frequentare, ma che
le eroine (entrambe seguendo le orme di Catherine Morland ne L’Abbazia di Northanger) si avventurano
ad esplorare.
La Natura, perennemente
presente e partecipe nel racconto, coautrice della suspense, con i suoi elementi
mutevoli e con le sue leggi immutabili.
Il racconto in
prima persona fatto dalla protagonista, la giovane donna, che narra gli episodi
della sua vita dal suo punto di vista. In questo, però, si apre la prima grossa
divergenza fra i due romanzi, perché le due protagoniste non potrebbero essere
più diverse.
Luton Hoo Estate: Manderley nel 1997 |
Basti dire che,
mentre Jane Eyre è, pur essendo giovanissima, una donna di polso, che tiene
saldamente le redini della sua vita, la protagonista della du Maurier è una
giovane donna molto insicura, tanto che non ci rivela mai il suo nome.
La narrazione in
prima persona potrebbe effettivamente portare ad una scelta del genere: chi
parla conosce il suo nome, e non reputa necessario confidarlo. Però tale nome
non si riscontra neanche nei dialoghi, come sarebbe logico, e come accade in Jane Eyre, che è sempre orgogliosa di
pronunciare il suo nome. La (seconda) signora De Winter è invece schiva, sembra
volersi nascondere e non lo rivela mai. Fra l’altro, non ci dice nient’altro di
lei, della sua infanzia, come mai si trovava a fare da dama di compagnia a Mrs
Van Hopper, già succube predestinata. I suoi ricordi del passato sono
pochissimi e vaghi, come la cartolina acquistata casualmente da bambina,
raffigurante Manderley, sua futura dimora, un segno del destino. Insomma la
protagonista di Rebecca è doppiamente anonima, una tabula rasa su cui la governante Mrs Danvers ha gioco facile nel riuscire
ad instillare ogni genere di dubbio e ogni sentimento di inadeguatezza. Jane Eyre al contrario, non si sarebbe
mai e poi mai piegata ad un compromesso simile, neanche per amore del suo
Rochester.
Poker di Mrs Danvers. Da sinistra: Mariangela Melato, 2008; Diana Rigg, 1997; Anna Massey, 1979; Judith Anderson, 1940 |
Un ulteriore
punto di contatto non può essere svelato, per non dare anticipazioni sul finale
della storia, ma è sicuramente un fondamentale tributo della du Maurier a
Charlotte Brontë.
Le trasposizioni
televisive, dopo l’enorme successo del film di Alfred Hitchcock del 1940,
vincitore di due Premi Oscar, come miglior film e come miglior fotografia, sono
state 5, di cui l’ultima, del 2008, è una produzione italiana, con Cristiana
Capotondi nei panni della seconda Mrs De Winter, Alessio Boni come Max De Winter
e Mariangela Melato nelle vesti di Mrs Danvers.
Joanna David ed Emily Fox, madre e figlia, hanno entrambe interpretato il ruolo di protagonista in Rebecca, rispettivamente nel 1979 e nel 1997 |
Una curiosità:
nella trasposizione del 1979 il ruolo di Mrs De Winter fu affidato a Joanna
David e nella trasposizione del 1997 a sua figlia Emilia Fox. Per i Janeites più
fedeli questa è una doppia chicca, dal momento che entrambe le attrici facevano
parte del cast di Pride and Prejudice
1995, rispettivamente nei ruoli di Mrs Gardiner e di Georgiana Darcy.
Joanna David ed Emily Fox in Pride and Prejudice 1995 BBC |
Concludendo: non
parliamo di un vero e proprio spin-off, ma di omaggio a Jane Eyre.
E la du Maurier, a
sua volta, dopo l’enorme successo, può vantare numerose citazioni
del suo romanzo in altri libri, non ultimo Tutto da Capo di Cathleen Schine (The Three Weissmanns of Westport 2010), spin-off di Ragione e Sentimento di Jane Austen, in cui
viene citata sia Manderley che Mrs Danvers.
Gli eredi di
Daphne du Maurier, inoltre, hanno riconosciuto tre romanzi nati dalla costola
di Rebecca:
- - La signora De Winter sequel di Susan Hill (Mrs De Winter 1993);
- - The Other Rebecca di Maureen Freely (1996);
- - Il segreto di Rebecca prequel di Sally Beauman (Rebecca’s Tale 2001)
Ma dove le vai a scovare tutte queste informazioni? Addirittura le attrici madre e figlia presenti in uno degli sceneggiati più amati della BBC!!!
RispondiEliminaNon ho parole. Per il resto concordo anche io che più che di uno spinn off si possa parlare di un omaggio alla scrittrice e al suo mondo. E sicuramente l’atmosfera gotica tiene attaccati al libro come e meglio del film!!!
Ma come, @LauraT: non lo sai che conosco TUTTISSIME le curiosità dello sceneggiato BBC del 1995? :DDD
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