martedì 26 giugno 2012

'Mr Darcy and the Secret of Becoming a Gentleman' di Maria Hamilton | Recensioni

Carissimi lettori di Old Friends and New Fancies,
nell'ambito dei festeggiamenti per il Bicentenario di Pride and Prejudice, vi presentiamo oggi il romanzo di Maria Hamilton, 'Mr Darcy and the Secret of Becoming a Gentleman', una Variazione di Orgoglio e Pregiudizio che - per la prima volta - ha visto opinioni discordanti fra noi Lizzies!

Scheda del Libro
Titolo: Mr Darcy and the Secret of Becoming a Gentleman
Autrice: Maria Hamilton
Formato: brossura
Pagine: 464 pages
Editore: Sourcebooks Landmark (1° Maggio 2011)
Lingua: Inglese
ISBN-10: 1402244185
ISBN-13: 978-1402244186
Prezzo: € 12,97 - Amazon € 12,32
Trama
Di seguito all'inaspettato rifiuto di Elizabeth Bennet alla sua proposta di matrimonio, Darcy è distrutto e si ripropone di cambiare. Con tutta l'educazione di cui è capace, Darcy a poco a poco cerca di vincere i sentimenti di Lizzy, sebbene quest'ultima sembri non cedere affatto. Darcy giura a se stesso di svelare i segreti che gli permetteranno di riconquistarla; maledice se stesso per il proprio comportamento poco socievole ed il suo  apparente orgoglio, cercando di rimediare agli errori commessi verso la famiglia di lei.

La famiglia e gli amici di Elizabeth, però, fraintendono le intenzioni di Darcy, sicché essere al cospetto di Lizzy si rivela sia una sofferenza per il timido Darcy, che un sogno che si avvera. Per la prima volta nella sua vita, deve piacere ad una donna che vale la pena di sposare, e la trasformazione lo conduce verso la profonda comprensione e l'amore che non avrebbe mai immaginato.
Recensione di LizzyP
"If only he'd gotten it right the first time..."
(Se soltanto l'avesse fatto bene la prima volta...)


Una riflessione, quella che corre sotto il titolo in copertina, che è assieme causa ed effetto degli avvenimenti di questo sequel d'ispirazione austeniana scritto da Maria Hamilton; questa frase racchiude la genesi della trama che riprende il testo originale di Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio) dalla prima dichiarazione di Mr Darcy a Elizabeth Bennet (Vol. II - Cap. 11; Cap. 34 edizione volume unico) il cui disastroso esito ha reso l'episodio uno dei più citati della Letturatura di tutti i tempi.
La Hamilton inizia qui il suo seguito, scegliendo la mente di Darcy per raccontare le intense emozioni generate dall'episodio di Hunsford, immaginando la sua reazione all'inaspettato rifiuto di Lizzy, le conseguenze sul suo orgoglio ferito, per la prima volta interdetto dall'infausta dinamica degli eventi.
(La prima dichiarazione di Mr Dacry - Pride & Prejudice - 2005 Focus Features)
Il racconto di Darcy è inaspettatamente passionale, animato dai pensieri e i dubbi intorno all'unica causa delle sue  tribolazioni racchiuse nella figura, per lui, incomprensibile di Elizabeth Bennet, fino a poco prima "amata" per quel suo modo d'essere diversa da tutte, per la sua intelligenza e per i suoi vivaci occhi castani, poi, improvvisamente, "odiata" per il suo comportamento oltraggioso nel manifestare la sua ingiustificata repulsione verso di lui, sino a definirlo "l'ultimo uomo al mondo che avrebbe mai potuto sposare".
Sebbene il testo della Austen riassuma in poche pagine gli effetti di quest'episodio-chiave del romanzo, la Hamilton è molto brava ad intuirli e svolgerli più chiaramente: nelle reazioni emotive di Darcy ritroviamo quelle (a noi) note di Lizzy, la stessa incredulità, la stessa rabbia, lo stesso orgoglio ferito, lo stesso fallace pregiudizio, se pur schierati su due fronti diversi per le ragioni che le sostengono e che conoscono.
Eppure, dopo lo scontro che pare irreparabile, avviene in entrambi un cambiamento che li avvicina reciprocamente, spronati dalla necessità di comprendersi, nel caso di Lizzy, dal desiderio di scusarsi per le sue accuse redente in buona parte dalla lunga lettera di Darcy (Vol. II - Cap. 12; Cap. 35 edizione volume unico), nel caso di quest'ultimo, dalla precisa volontà di riabilitare se stesso davanti a lei, di spiegare i fraintendimenti, di riparare ai propri errori, di migliorare il proprio carattere, tutto soltanto per conquistare la sua semplice amicizia.
(Mr Darcy e l'amico Mr Bingley - P&P - 2005 Focus Features)
La trama si scioglie nei pensieri di Darcy e, talvolta, di Lizzy in risposta a questi; ritroviamo tutti i personaggi e gli avvenimenti del romanzo austeniano, ma rimescolati nell'alternativa che propone la Hamilton, la cui revisione dei fatti convince abbastanza da distorgere, alla fine, ben poco del testo originale.
L'ottimo Colonnello Fitzwilliam è il primo valido ed obiettivo sostegno di Darcy, nonostante sia stato in parte causa della rabbia di Lizzy nel narrarle la vicenda della separazione di Bingley dalla sorella.
Lady De Bourgh è presuntuosa e tagliente e Miss Bingley è altezzosa ed insinuante così come le ricordiamo, alcuni passi sono decisamente divertenti, in particolare perchè visti con gli occhi e le parole di Darcy.
Perplessità ha suscitato in me lo scambio di ruoli fra alcuni personaggi rispetto al romanzo della Austen, sinceramente non avrei messo Mrs Bennet al posto di Lizzy nel dialogo a difesa dalle accuse esposte da Lady De Bourgh (Vol. III - Cap. 14; Cap. 56 edizione volume unico), allo stesso modo, non avrei immaginato Charles Bingley tanto saggio (vista la sua proverbiale superficiale spensieratezza) da elargire preziosi consigli a Darcy, ciononostante, come versione alternativa a quella originale, la Hamilton ha fatto un buon lavoro!
 Ho approvato l'intreccio di eventi genesi di nuovi equivoci, le cui conseguenti incomprensioni fra i protagonisti si sommano ai dubbi preesistenti, complicando necessariamente l'iter risolutivo, svolto, comunque, molto similmente al canovaccio del romanzo ispiratore.
(Pride & Prejudice - 2005 Focus Features)

Forse avrei omesso l'aperta intimità degli ultimi capitoli, sebbene sia svolta in modo rispettoso, comunque serve ad evidenziare il rapporto di appartenenza e reciproco sostegno tra Lizzy e Darcy.
Ho letto questo sequel tutto d'un fiato, esortata dai buoni propositi e dal fascino infallibile di Mr Darcy, curiosa di scoprire i suoi pensieri, i suoi desideri e le sue insicurezze rimaste pressoché inespresse nella versione originale, ritrovandovi l'immagine derivata dalla mia lettura di Orgoglio e Pregiudizio, quella di un uomo integro, orgoglioso, apparentemente indifferente al mondo, e, invece, timido dietro la maschera, profondamente riconoscente verso i propri affetti, onesto e corretto, eppure capace di grande passione, tra cui quella prepotente verso Lizzy che lo induce a cambiare in modo così manifesto.

Meritevole di aver intuito la forza di un tale incipit, quello della prima dichiarazione di Darcy, la Hamilton ha riscritto metà del romanzo austeniano conscia delle possibilità derivanti dall'episodio-chiave prescelto, della carica emozionale e significativa contenuta in esso, ne ha ricordato a tutti noi la valenza, poiché senza la disastrosa proposta di Darcy e senza l'irruenta risposta di Lizzie, Orgoglio e Pregiudizio, non sarebbe stato lo stesso meraviglioso romanzo, o non avrebbe avuto motivo di essere scritto.

Un romanzo che merita la diffusione e la pubblicazione italiana per la cura in cui tiene il lavoro di Jane Austen e per come immagina di ripercorrerne le ipotesi nel pensare al finale del suo romanzo più amato.
Recensione di LizzyGee
Una Variation poco ‘varia’
Questo romanzo altro non è se non una Pride and Prejudice Variation – del genere di quelle di Abigail Reynolds, per intenderci (fra parentesi la Reynolds è citata nei ringraziamenti al termine del libro) – con una forte componente psicologica che ci fa vedere il nostro amato Orgoglio e pregiudizio in profondità sia dal punto di vista di Elizabeth che da quello di Darcy, se non fosse che ben presto la trama si discosta dall’originale di Jane Austen. La Hamilton ha infatti modificato parte della storia, facendo partire il romanzo dal rifiuto di Elizabeth ad Hunsford e procedendo per altre vie. 
Il cambiamento in Darcy dopo la sua sfortunata dichiarazione a Lizzie è immediato: già in carrozza, mentre va via da Rosings, il Colonnello Fitzwilliam si rende conto del diverso atteggiamento del cugino: 
“What is this, cousin? Critical introspection? That is a trait I was not aware you possessed. I have always admired your decisive confidence.” 
[“Che cos’è, cugino? Una riflessione critica? È una caratteristica che non credevo possedessi. Ti ho sempre ammirato per la tua decisa fiducia in te stesso.”] 
Così Darcy cerca di fare ammenda da subito, tornando in Hertfordshire per tastare il terreno con Jane e vedere se il rapporto di Miss Bennet con Mr Bingley è riallacciabile. Facendo questo, e cercando di tenersi quanto più possibile discosto da Lizzie, per convincerla che non è per imporsi a lei che è tornato, Darcy si rivela però un vero pasticcione: infatti le sue intenzioni vengono fraintese in primis da Mrs Bennet, che crede che egli abbia un interesse personale per Jane e contribuisce a diffondere il pettegolezzo. 
Lady Catherine de Bourgh arriverà quindi a Longbourn per chiedere che venga confutato il fidanzamento del nipote, ma è con Jane che crede che Darcy sia fidanzato. Ed Elizabeth ascolta quasi impotente le accuse di Lady C., zittita dalla madre, che controbatte al suo posto. 
Jennifer Ehle e Barbara Leigh-Hunt ( Elizabeth Bennet e Lady Catherine de Bourgh - Pride and Prejudice 1995)
Purtroppo, però, la trama così variata risulta troppo piatta: con pochi personaggi che giocano a rimpiattino fra Netherfield e Longbourn e qualche puntatina a Londra. 
Molti personaggi scompaiono. Lydia è quasi completamente zittita: con l’esercito ormai di stanza a Brighton non si sentono riecheggiare a Longbourn la sua voce e quella di Kitty che battibeccano. Anche i Gardiner scompaiono quasi totalmente. 
Julia Sawalha (Lydia Bennet - Pride and Prejudice 1995)
Se non conoscessimo questi personaggi – ma anche i protagonisti, su cui è incentrato il libro della Hamilton – da Pride and Prejudice, la storia sarebbe totalmente insipida. 
E confesso che, dopo i primi capitoli, l’analisi introspettiva di Darcy ed Elizabeth comincia ad essere pesante: chi conosce e ama Jane Austen sa che lei non ha bisogno di dare spiegazioni, di farci entrare negli ingranaggi del cervello di Darcy, e men che meno di Elizabeth, perché – con una sola battuta – riesce a farci comprendere ciò che la Hamilton deve spiegare in tre pagine
Keira Knightley (Elizabeth Bennet - Pride and Prejudice 2005)
Unici fattori positivi sono i personaggi di Bingley, che si rivela molto intelligente e acuto e tuttavia privo di arroganza e di risentimento – il marito perfetto per Jane, insomma – e di Mr Bennet che, grazie alla richiesta della mano di Elizabeth, con relative spiegazioni da parte di Darcy, si rende conto di aver dato troppe cose per scontate, di aver stereotipato tutti i membri della sua famiglia e quindi esce dalla sua apatia e cerca di interessarsi un po’ di più ai suoi familiari. 
Simon Woods e Matthew Mcfadyen (Mr Bingley e Mr Darcy - Pride and Prejudice 2005)
Non si può non paragonare il romanzo con Impulse and Initiative della Reynolds: infatti Mr Darcy in entrambi i casi non si dà per vinto e decide di far vedere ad Elizabeth il suo attaccamento; ma, sebbene il Darcy della Reynolds sia quasi irriconoscibile per il poco orgoglio, e contemporaneamente per la sua audacia, questo della Hamilton, che è più vicino all’originale, è tuttavia noioso. 
Un tentativo non perfettamente riuscito di Variation; dopotutto, se la trama di Orgoglio e Pregiudizio funziona da due secoli così com’è, che bisogno c’è di cambiarla? Soprattutto, perché appiattirla? 
Conclusioni
Facendo presente che ci riserviamo di esprimere un giudizio definitivo solo quando anche LizzyS avrà letto il libro e potrà aggiungere il suo parere, siamo, tuttavia, concordi nel consigliare una possibile traduzione in lingua italiana: noi Lizzies vorremmo che la gran parte delle Austen Inspired Novels vedessero una versione nostrana. Tuttavia, data la controversia riguardo a questa Variation, teniamo a specificare che i pareri di LizzyP e LizzyGee sono discordi anche su questo...
LizzyP: Sebbene, siano molti i derivati di cui consiglio l'immediata pubblicazione italiana, questo merita una particolare attenzione, per l'idea da cui trae origine, ovvero, la catastrofica prima dichiarazione di Darcy, motore del cambiamento di questo meraviglioso personaggio letterario.
LizzyGee: Sono d'accordo per una traduzione nella nostra lingua: vorrei che qualsiasi Austen Inspired Novel venisse tradotta, anche quelle meno meritevoli, dal momento che vorrei che gli estimatori di questo genere potessero avere a disposizione tutto il materiale di cui riescono a godere i loro colleghi anglofoni. Ciononostante ho delle riserve: questo romanzo, seppur valido, non ha secondo me la potenzialità di far parte di tutte le collane editoriali che finora in Italia si sono occupate di questo tipo di pubblicazioni e, comunque, vorrei prima veder tradotti altri più meritevoli romanzi.
 Link Utili
La scheda di Maria Hamilton nella Galleria Ritratti di OF&NF
Sito dell'Autrice

1 commento:

  1. Ho sempre amato molto Orgoglio e Pregiudizio e il modo in cui Jane Austen è riuscita a caratterizzare in maniera così verosimile ed unica i suoi personaggi! Però, sinceramente, non riesco a capire perché si debba riscrivere, seppur mettendo in evidenza le cosa da un'altra prospettiva, qualcosa già scritto da un altro...Ed in generale mi sembra che i romanzi che fanno questa operazione, come anche quelli che diventano il sequel di una storia già conosciuta e scritta da altri, non riescano mai a rendere in maniera fedele la psicologia dei personaggi che perdono inevitabilmente di mordente e credibilità.

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"È solo un romanzo...o, in breve, un'opera in cui i più grandi poteri della mente vengono esercitati, in cui la più profonda conoscenza della natura umana, la più felice delineazione della sua varietà, le più vivaci effusioni di arguzia e umorismo sono trasmesse al mondo nel miglior linguaggio possibile."

L'Abbazia di Northanger

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