venerdì 16 settembre 2011

Gruppo di Lettura di Colonel Brandon's Diary: le recensioni delle Lizzies

Carissimi Ospiti del Salotto,

come annunciato durante le tre velocissime ed entusiasmanti tappe del GdL appena concluso, ecco le famigerate RECENSIONI delle Lizzies su questo delizioso (e qui già ci sveliamo...) libro di Mrs Grange:
Colonel Brandon's Diary
Ma prima, un riepilogo delle tappe del GdL:
 
ed i titoli e l'ordine delle Recensioni delle Lizzies qui di seguito:
 È il Colonel Brandon l'eroe più attivo di Jane Austen (di LizzyGee) - 5 AustenStars
- "Sentimento e Ragione" o Diario di una crescita interiore (di LizzyP) - 5 AustenStars
- "Mi fa bene sapere che ci sono uomini come Voi, al mondo (altrimenti, rischierei di perdere la fiducia)"
(di LizzyS) - 5 AustenStars

Valutazione complessiva delle Lizzies, in fondo al post.

...E non mancate di tenere d'occhio il nostro salotto: prossimamente, la stessa Autrice, Amanda Grange, sarà nostra ospite in un'intervista esclusiva per OF&NF!!!
Risponderà alle domande che sono emerse durante questo GdL.
Non perdetela!

Recensione di LizzyGee:  
È il Colonel Brandon l’eroe più attivo di Jane Austen
Inaspettatamente il Colonel Brandon’s Diary è diventato il mio preferito fra i Diari di Amanda Grange, che già apprezzavo tantissimo. Perché? Perché l’ho trovato altamente dinamico. Mi spiego: in Sense and Sensibility siamo portati a guardare al Colonnello quasi con l’occhio di Marianne, cioè come una persona affidabile, ma un po’ avanti con l’età e noiosa e quasi di contorno, tant’è che Jane Austen non lo dota neanche di nome di battesimo.
Quando il Colonnello narra le vicissitudini della sua vita ad Elinor, tuttavia, comprendiamo che essa è stata tutt’altro che noiosa, che in realtà gli anni di vita trascorsi di quell’uomo taciturno nascondono un vero e proprio romanzo nel romanzo. Ed è quello che, basandosi sul racconto poche pagine di Jane Austen, ha sviluppato Amanda Grange. Nelle poche righe della Austen abbiamo trovato il motivo per rivalutare il personaggio, ma non completamente: ancora tantissimi appassionati considerano il matrimonio fra Marianne ed il Colonnello come una forzatura. Nelle pagine di Colonel Brandon’s Diary, Amanda Grange, rendendolo protagonista (e dandogli il nome James), ce lo mostra in tutto il suo valore, la sua intelligenza, la sua rettitudine e la sua compassione. Inoltre ci fa tastare la forza della sua passione, che lo rende meritevole di qualsiasi eroina romantica e soprattutto che lo rende più che adatto a Marianne.

Ma ritorniamo alla definizione di dinamico: questo romanzo è dinamico perché per la prima volta nella serie dei Diari di Amanda Grange, le vicende si svolgono in parallelo con quelle del romanzo da cui sono tratte, in questo caso Sense and Sensibility, ma si muovono in direzioni diverse rispetto alla protagonista femminile; logicamente parlo della seconda parte del romanzo, perché la prima, quella che riguarda la gioventù di James, logicamente è una storia a parte. 
Ci troviamo a vivere un’azione che non avevamo immaginato, soprattutto perché il protagonista ci era sembrato piuttosto statico nel romanzo originale.
E invece qui lo vediamo intraprendente, quando acquista la giumenta che spera che Marianne un giorno cavalcherà, lo vediamo dinamico quando sceglie il cottage in cui sistemare Eliza e le sua piccola, lo vediamo attivo come non mai nel cercare Willoughby e nello sfidarlo a duello per l’onore di Eliza. E vediamo tutta la forza del suo amore e della sua passione nel corso del duello, forse uno dei momenti più appassionanti dell'intero libro:
For Eliza, I thought. I took aim. But as I did so, I saw not Willoughby and not Eliza, but Marianne. I imagined her face as she heard that Willoughby was dead; I imagined her grief, and I was horrified, for, if she was still enamoured of him, she would not grieve easily or quietly, but would suffer with all the depth of her being. If I killed him, I would cause her great pain, and with her nature, it was a pain she would not be certain of overcoming. And so I raised my arm and fired into the air.

(Per Eliza, pensai. Presi la mira. Ma mentre lo facevo, non vidi Willoughby non Eliza, ma Marianne. Immaginai il suo volto nel sentire della morte di Willoughby; immaginai il suo dolore e ne fui inorridito, poiché, se ella era ancora innamorata di lui, non si sarebbe afflitta con leggerezza o silenziosamente, ma avrebbe sofferto con tutta la profondità del suo essere. Se lo avessi ucciso, le avrei causato un grande dolore, e con la sua indole, sarebbe stato un dolore che probabilmente non avrebbe superato. Così sollevai il braccio e sparai in aria.)

E tutta la sua passione ed il suo dinamismo lo rendono talmente affascinante da non riuscire a staccarsi dal suo diario, portandolo al livello carismatico di un Mr Darcy o di un Capitano Wentworth.

Vedere la storia attraverso gli occhi del Colonnello Brandon, inoltre, ci fa valutare i personaggi di Sense and Sensibility in modo diverso, non totalmente perché comunque essi rimangono molto fedeli all’originale di Jane Austen, tuttavia vengono esasperate alcune loro caratteristiche (il gusto del pettegolezzo di Mrs Jennings è molto più irritante qui che non nell’originale), o, al contrario, tollerate (la distante freddezza di Lady Middleton, che qui è solo Mary, viene vista quasi come un tocco di classe, così come l’isolamento sgarbato di Mr Palmer che il Colonnello non avverte, al contrario di Elinor, che in Sense and Sensibility, ne è quasi spiazzata).
Le valutazioni del Colonnello relative a John Dashwood e alle sorelle Steele sono invece talmente prive delle reticenze ironiche di Jane Austen da farci ammirare il suo spirito analitico.

Insomma, Mrs Grange ha costruito l’uomo ideale da sposare per Marianne!
Riguardo ai personaggi della gioventù del Colonnello, devo dire che sono costruiti benissimo, sul modello dei personaggi di Jane Austen (ed ecco che vediamo una prozia Isabella che somiglia terribilmente a Lady Catherine de Bourgh), ma anche su schemi totalmente nuovi (come del resto la stessa Austen avrebbe fatto per non rischiare doppioni: il genere umano è così vario…). Terribile il padre del Colonnello Brandon, un personaggio intransigente, cinico e anche sadico. Chissà da dove è nato… mi ha ricordato un po’ il padre di Edward Rochester in Jane Eyre, ma anche in quel caso, non lo conoscevamo direttamente, ma sempre attraverso i racconti del figlio. Ed esilarante Mrs Heath, un personaggio chiassoso e volgare, la tipica signora arricchita, appena approdata nell’alta società grazie ai suoi soldi (provenienti dal commercio, logicamente), che storpia i nomi di tutti i presenti, facendo figuracce che neanche Mrs Bennet, e che nel mio immaginario ho identificato – chissà perché – con Bette Midler.

Assolutamente da tradurre! In questo anno del Bicentenario di Sense and Sensibility abbiamo iniziato alla grande i nostri festeggiamenti!


Recensione di LizzyP
“Sentimento e Ragione” o Diario di una crescita interiore
Quando ho letto per la prima volta “Ragione e Sentimento” (Jane Austen - 1811), mi sono trovata a vivere la storia parallela di due sorelle tanto unite quanto diametralmente diverse per carattere:
da un lato, la quieta, assennata e riservata Elinor, dall’altro, l’appassionata, romantica ed esuberante Marianne. L’una la forza dell’altra vicendevolmente, entrambe necessarie all’equilibrio reciproco.
Marianne ed Elinor (Sense and Sensibility - BBC 2008)
Tale delicato binomio, però, viene sovvertito per intervento del fato (la penna della cara Zia...) dal complicarsi degli eventi e dall’ingresso nelle loro vite di due controparti maschili (rispettivamente, Edward Ferrars ed il Colonnello Brandon), opportunamente pensate per ricreare nuovi equilibri, sebbene non esattamente fondati sulla bilancia degli opposti.
Mrs Grange, in questo delizioso Diario, sembra sottolineare quanto sia determinante il ruolo di questi due personaggi, in questo caso del Colonnello James (♥!) Brandon nella crescita interiore di Marianne, cui dispensa molto di più, mi accorgo adesso, del proprio amore incondizionato. 

Durante la lettura ho scoperto tutta la complessità di Brandon che nel romanzo originale era già presente, se pur ad uno stato latente, lo stesso che Zia Jane spesso usa per lasciare all’intuito del lettore immaginare il resto...Mrs Grange consegna alle pagine la sua versione del Colonnello, il suo personale ritratto descritto con tanta naturalezza da farmi dimenticare di essere di fronte ad un’invenzione, sebbene dipinta su uno schizzo preesistente!


Mrs Grange ha scritto per mano dello stesso Brandon, come in un incantesimo di trasmutazione...

La sua penna racconta le memorie di un ragazzo già inesorabilmente innamorato della sua Eliza, entrambi vittime inconsapevoli di quell’ingenuità tipica della gioventù...romantici, animati dalle più rosee aspirazioni, completamente fiduciosi nelle possibilità del destino...anche per questo entusiasmo innocente, l’esito avverso del fato risulta così sconvolgente.
I giorni e le pagine sono scorse rapidamente sotto i miei occhi, l’immagine di Brandon, per cui già provavo aperta ammirazione, si è completata in un baleno, rendendomelo caro e noto quanto un amico reale, lasciandomi ammaliata di fronte al suo ritratto a tutto tondo e perdutamente affascinata dalla sua complessità:
ho riscoperto nelle sue parole l’ardore del suo animo romantico, che lo rende così simile a Marianne...
Ho avvertito la gravità delle sue pene, vissuto con lui l’ira incontrollata figlia dell’ingiustizia, lo smarrimento di fronte ad un destino insindacabile, la successiva resa...
Dopo questo, la svolta racchiusa in una debole speranza, la coscienza delle proprie responsabilità, l’affetto più profondo per una bambina, la volontà di migliorare e proteggere ciò che ha di più caro al mondo.
Quasi ogni data di questo diario corrisponde ad uno stato d’animo, ad un’emozione diversa...un viaggio meraviglioso nell’animo di un personaggio cui è costato moltissimo credere nell’Amore, eppure, senza tale nefasto destino, il suo carattere non sarebbe mutato, il suo cammino non avrebbe incrociato quello della nostra Marianne, salvandola da quell’ingenuità a lui nota, divenendo per lei “la cura” e prendendo per sé una nuova insperata ragione di vita.
Il Colonnello Brandon e Marianne (Sense and Sensibility di Ang Lee 1995)
In conclusione, questo fra i Diari resta il mio preferito, sebbene abbia a cuore un certo Darcy...
A mio avviso, Colonel Brandon’s Diary è molto più della storia del personaggio: racchiude in sé quella crescita interiore, quella lezione di vita e tutti gli ammonimenti che la cara Zia Jane aveva inteso illustrarci nel suo romanzo...è, infine, l’omaggio perfetto ai due stati d’animo essenziali all’equilibrio di ognuno, quel binomio inscindibile tra Ragione e Sentimento.


Recensione di LizzyS:
"Mi fa bene sapere che ci sono uomini come Voi al mondo, altrimenti potrei rischiare di perdere la fiducia"


"It does me good to know there are men such as youself in the world, else I might be in danger of losing faith."
Marianne al Col. Brandon, Colonel Brandon's Diary, pag. 222.

Comincio subito citando una frase che Mrs. Grange affida a Marianne, rivolta al protagonista di questo Diary.
La trovo un'ottimo riassunto di quanto emerge da questa lettura.

E' il secondo diario di Amanda Grange che leggo. Il primo è stato quello di Mr Darcy: sì, bel libro, una bella idea e molto ben realizzata, di certo una delle poche cose piacevoli nel variegato panorama dei derivati austeniani, ma non ne ero particolarmente entusiasta.
Non sapevo che cosa aspettarmi da questo Diary, dedicato ad un altro pezzo da 90 del mondo maschile austeniano, il Col. Brandon. Temevo la ripetitività del modello romanzesco.
Invece...

Qui Mrs. Grange ha affinato la propria abilità di scrittrice e di indagatrice dell'animo del protagonista attraverso gli indizi forniti dall'originale austeniano, riuscendo anche in un'altra difficile impresa: caratterizzare coerentemente i personaggi appena nominati o abbozzati in S&S.
E' talmente accorta nel compiere questa operazione che diventa piacevolissimo leggere questo Diario in parallelo al romanzo dal quale deriva. Intere scene possono essere lette anche dal suo punto di vista (così come lo immagina  Mrs. Grange) scoprendo i retroscena della sua vita passata, di cui egli stesso riferisce, e lo sbocciare dell'amore per Marianne, ma anche la sincera amicizia che lo lega a Sir John Middleton, la stoica sopportazione di fronte alle intemperanze di Mrs Jennings, il lungo aspro contrasto con Willoughby...

Alan Rickman, indimenticabile Col. Brandon
nel film S&S di Ang Lee, 1995
Proprio come egli stesso racconta a Elinor (cap. IX vol II oppure cap.31) il giovane James (questo il nome scelto da Mrs. Grange per il Colonnello) è ardimentoso e passionale eppure già dotato di quel buon senso e della sensibilità che ben conosciamo. Cresciuto con un padre ed un fratello caratterialmente agli antipodi - il primo è un trionfo di autorità paterna distorta, il secondo è un debosciato irrecuperabile - e per nulla aiutato dalla sorella (sì, proprio quella sorella della quale, da JA, ed in particolare dalle parole di Mrs Jennings al cap 13, sappiamo solo che vive ad Avignone ed è in cattiva salute), una fanciulla superficiale e vanesia, il giovane James ha avuto modo di mettersi alla prova ancor prima di ritrovarsi nel dramma più determinante della sua vita: vedere la donna che ama, Eliza, sposare il fratello e, anni dopo, crollare sotto il peso di un'esistenza devastata.

Molto ben descritta è anche l'altra palestra formidabile per la personalità di James: la scelta di arruolarsi e partire per l'India (le Indie Orientali dell'Impero Britanico), dove lo aspetta una vita dura, segnata dal corredo di giovani che muiono in breve tempo falcidiati dalle malattie (io ci ho visto un vago riferimento al Tom Fowle, il fidanzato di Cassandra Austen, sorella di Jane, che morì di febbre gialla poco dopo l'arrivo a Santo Domingo, allora Indie Occidentali), gravemente provati dal clima e dall'alimentazione del tutto inaspettati, nonché confusi dalle abitudini di vita così diverse.

L'unico raggio di luce di questa vita senza tregua è la piccola Eliza, alla quale James si dedica con tutto l'amore che non ha mai potuto sfogare pienamente.
Così, quando assistiamo al duello (anche questo appena accennato in S&S) con cui il Col. Brandon esige riparazione da Willoughby per averla sedotta e abbandonata, non possiamo non emozionarci: Mrs. Grange sceneggia questa scena con grande abilità, senza eccessi eppure con molta partecipazione ed accuratezza.
Tutto quanto sappiamo del carattere di James e soprattutto di Willoughby emerge appieno nelle loro reazioni.

Col. Brandon (Alan Rickman) e Marianne (Kate Winslet),
S&S, Ang Lee, 1995
Ma una cosa su tutte temevo ed attendevo con grande ansia: il racconto dello sbocciare dell'amore di Marianne per il Col. Brandon
JA non lo racconta in dettaglio, lo sfiora con una leggerezza ed una riservatezza che spesso lasciano l'amaro in bocca ai lettori... 
Ebbene, Mrs. Grange rispetta questa impostazione perché, nonostante il meccanismo del diario permetta di riferire i dialoghi e gli eventi occorsi tra i due (ah, com'è attento il nostro James alle esigenze di Marianne!, come non innamorarsene all'istante?), lo stesso meccanismo diventa anche un'ottima guida per filtrare le parole di Marianne attraverso i timori e la discrezione del Colonnello. 
Persino la lunga riflessione a voce alta di Marianne su Willoughby e sulla propria reazione (And for whom did I almost die?, E per chi ho quasi rischiato di morire?), nonché sui buoni propositi per il futuro (leggere e studiare), sono un riflesso amplificato di quanto JA ci ha raccontato.

Marianne (Charity Wakefield) e Col. Brandon (David Morrissey), S&S (BBC, 2008)

Il merito di Mrs. Grange è proprio quello di lasciarsi guidare tanto dalla traccia originale di JA quanto dal proprio stesso mezzo di espressione
Nessun Janeite si risentirà, ne sono convinta, del disvelamento di questi retroscena.

Non voglio dilungarmi oltre. Credo sia evidente che questo diario mi ha appassionato e mi è piaciuto ancora più di quello dedicato a Darcy.
I riferimenti all'originale austeniano sono precisi e molto ben rimaneggiati. AG non cade nel tranello di ricopiare interi brani, solo talvolta è possibile individuare brevi frasi tratte dal romanzo. Eppure l'accuratezza nel seguire la via tracciata da JA è mirabile tanto che anche tutti i personaggi (comprese le protagoniste, Marianne ed Elinor) mantengono intatta la loro caratterizzazione mentre quelli plasmati dai pochi accenni di JA o completamente inventati da Mrs. Grange appaiono perfettamente coerenti.

Non posso che augurarmi di tutto cuore che presto la casa editrice italiana di Mrs Grange, TEA, possa trovare il modo di tradurre e pubblicare questo diario.

Valutazione complessiva delle Lizzies:


Motivazione: è un ottimo spinoff austeniano, rispettoso dell'originale anche laddove l'autrice inventa ex-novo o amplia elementi appena accennati. Da tradurre in italiano, assolutamente, soprattutto in questo anno 2011, nel bicentenario di Sense and Sensibility!

2 commenti:

  1. Mi avete proprio convinta! Speriamo lo traducano anche in italiano, altrimenti mi toccherà sforzarmi e leggerlo in inglese! :)

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  2. @Phoebes: Ce la metteremo tutta a convincere le CE! :)

    RispondiElimina

"È solo un romanzo...o, in breve, un'opera in cui i più grandi poteri della mente vengono esercitati, in cui la più profonda conoscenza della natura umana, la più felice delineazione della sua varietà, le più vivaci effusioni di arguzia e umorismo sono trasmesse al mondo nel miglior linguaggio possibile."

L'Abbazia di Northanger

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